
Ad un anno esatto dalla scomparsa del grande Andrea Camilleri, la casa editrice Sellerio ha pubblicato l’ultimo romanzo del Commissario Montalbano: “Riccardino”. L’ultima indagine del commissario più amato d’Italia, e molto apprezzato anche all’estero. Un romanzo che a molti lettori e appassionati del commissario mette paura, visto che rischia di segnare la parola fine a una grande storia lunga più di un ventennio.
L’editore in apertura del romanzo in una nota ha voluto precisare: “Riccardino è l’ultimo romanzo con il commissario Montalbano, lo pubblichiamo a un anno esatto dalla morte di Andrea Camilleri. Desideriamo così onorare uno scrittore, una figura pubblica e una persona straordinaria […]. Una avventura che ha portato l’autore a un prodigioso successo e segnato il destino di questa casa editrice”.
Camilleri con tutti i suoi romanzi, non solo con il filone Montalbano, ha voluto mettere in risalto in modo straordinario la Sicilia e le ricchezze che questa terra offre, con un modo tutto suo, infatti sono diversi i romanzi che hanno come ambiente principale l’isola.
Dentro le pagine di Riccardino è possibile leggere la conclusione dell’epopea del Commissario Montalbano, anche se rimarrà un must intramontabile, grazie alla produzione cinematografica, che ha fatto seguito alle numerose pubblicazioni.
“Riccardino – afferma l’editore – costituisce quindi il congedo di quello che è con certezza il personaggio più popolare prodotto della letteratura italiana a cavallo tra questi millenni, divenuto anche un riferimento etico e civile per la Sicilia e l’intero paese”.
Riccardino è la soluzione trovata da Camilleri per mettere la parola fine alla sua creatura amata, anche se è certo che non voleva liberarsi di Montalbano. Il romanzo fu consegnato nel 2005 all’editore, ma a questo sono seguiti ben 18 romanzi, e così Andrea Camilleri è stato costretto nel 2016 a rivedere il romanzo sia sul piano stilistico che linguistico.
Riccardino non è un semplice testamento dell’autore, ma è il dialogo più bello e vero tra l’autore e il suo personaggio. All’interno di questo romanzo ci sono tante belle sorprese che meritano di essere lette, immaginate e ambientate nella location cinematografica, per renderle ancora più vive.
Leggendo il romanzo il lettore scopre un rapporto particolare tra autore e personaggio, un dialogo molto particolare, quasi che il personaggio non vuole più sapere nulla dell’autore, chissà segno che la storia di Montalbano continuerà in qualche modo.
Fin dalle prime pagine è possibile evincere questo bel rapporto, si legge infatti: “Chiossà di ‘na decina d’anni avanti aviva avuto la bella isata d’ingegno di contare a ’n autore locali ‘na storia che gli era capitata e quello di subito ci aviva arraccamato supra un romanzo. Siccome che in Italia a leggiri sunnu quattro gatti, la cosa non aviva avuto conseguenzia. E accussì gli aviva contato, non sapenno diri di no alla ‘nsistenza di quella gran camurria d’omo, ‘na secunna, ‘na terza e ‘na quarta ‘ndagini che l’autro aviva scrivuto a modo sò, usanno ‘na lingua ‘nvintata e travaglianno di fantasia.”
Consiglio: leggetelo perché fin dalle prime pagine capirete che il testo è qualcosa di eccezionale, non un semplice giallo perché ricco di elementi pirandelliani.