
Ragusa – “Apprendiamo da un comunicato stampa del Comune di Ragusa di una cerimonia volta a premiare gli studenti medi meritevoli, cioè le ragazze e i ragazzi che hanno concluso la scuola secondaria di primo grado con il massimo dei voti. Iniziativa di per sé lodevole, se non fosse l’ennesimo atto puramente formale dietro al quale l’Amministrazione Cassì tenta di celare la totale mancanza di una progettualità concreta in materia di istruzione.” A dichiararlo sono Riccardo Schininà, segretario del Circolo PD Ragusa, e Federico Androne, segretario dei Giovani Democratici iblei.
“La prima osservazione che salta all’occhio è l’inconsistenza del riconoscimento, che si limita a una cerimonia con consegna di attestati, senza prevedere un incentivo anche materiale per la prosecuzione degli studi, ad esempio agevolazioni per l’acquisto di testi scolastici – proseguono i due segretari dem. Proprio il caro-scuola in questi giorni è al centro delle polemiche nazionali, con l’Italia maglia nera in Europa per investimenti pubblici nell’istruzione e un conto complessivo per libri e corredo scolastico che sfiora i 1.200 euro a studente, cifra insostenibile per la maggior parte delle famiglie italiane. Ma di queste problematiche non c’è traccia nell’iniziativa dell’assessora Pasta, finalizzata, come lei stessa dichiara, a sostenere i giovani nel loro percorso formativo, ma a quanto sembra solo a parole. Al netto dei toni propagandistici, cui siamo oramai abituati, siamo di fronte all’ennesima misura vuota, che è poi la cifra politica di questa Amministrazione.”
A dimostrazione dell’inconsistenza delle politiche sull’istruzione portate avanti dalla giunta Cassì ci sono diversi elementi concreti, a cominciare dalle condizioni precarie di diversi istituti scolastici, più volte denunciate, per finire su quello che dal PD cittadino è considerato un macro problema, e cioè l’impoverimento dell’offerta universitaria ragusana.
“In oltre sette anni di sindacatura, Cassì non è stato in grado di garantire un’offerta universitaria all’altezza di questa città – continuano Schininà e Androne – soprattutto se si fa il confronto con quanto è avvenuto in anni non lontani sotto amministrazioni più attente alla promozione del territorio. Oggi l’Università iblea, nonostante l’attivazione di alcuni validi corsi di studi, non gode dell’attrattività e della competitività di realtà come la Kore di Enna, anche perché di quel poco che esiste non si fa una promozione adeguata. Bisognerebbe chiedersi perché qui a Ragusa non si sia riusciti a rilanciare il nostro polo universitario come è avvenuto nel vicino capoluogo ennese. Secondo noi, più che la volontà politica, sono mancate a questa Amministrazione la forza, la credibilità e l’autorevolezza per imporre le proprie richieste agli stakeholders, e questa è una responsabilità che peserà sul bilancio finale dell’esperienza Cassì. Se oggi i nostri giovani migrano in altre città siciliane o al Nord per studiare dipende in buona misura dalla povertà dell’offerta locale, ed è un vero peccato che le nostre risorse migliori, anziché essere realmente premiate, vadano disperse in questo modo”, concludono.