
La storia dell’uomo sulla terra iniziò segnata da una scelta: mangiare o non mangiare la mela? Da quella prima decisione è nato tutto: il tempo, la responsabilità, la libertà. Ogni evento storico, svolta politica, conflitto o rinascita è frutto di una scelta. Non esiste neutralità nella storia, anche il non agire è una decisione o il non agire tempestivamente, che svuota l’azione del suo significato e finisce con il coincidere con l’inazione, innescando una serie di conseguenze spesso drammatiche. In questo senso, le parole dell’Amleto scespiriano risuonano con forza: “Così la coscienza fa di tutti noi dei codardi, e il colore naturale della risolutezza si guasta al pallido riflesso del pensiero, e imprese di grande momento e rilievo per questa considerazione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione”. Più vicino al sentire dell’uomo moderno, per le incertezze i dubbi e le paure che lo tormentano, Amleto incarna le fragilità dell’essere umano, il vacillare di fronte alla scelta tra l’accettazione della vita, “essere”, o il porvi fine, “non essere”, rinunciando così a lottare contro le afflizioni e le sconfitte che l’esistenza porta con sé. Amleto sceglie di “essere” e nel contempo rispettare l’impegno preso con il fantasma del re suo padre, assassinato dal fratello, ora sul trono di Danimarca con la regina, sua madre. Un omicidio vile e doppiamente immorale, che non può e non deve rimanere impunito. Ma tra l’impulso ad agire subito, vendicando la morte del padre e ristabilendo così l’ordine e la giustizia, e la coscienza, con le sue incertezze e contraddizioni “che fa di noi tutti dei codardi”, Amleto cede alla coscienza, procrastinando l’azione giorno dopo giorno fino al tragico finale. L’usurpatore sarà ucciso, ma con lui moriranno altri e lo stesso Amleto. L’irresolutezza, riflesso del travaglio psicologico e del dubbio, o piuttosto un aspetto abituale del carattere, è causa di rovina. Così nella Genesi, come nella tragedia di Amleto, il destino di ogni uomo e di ogni popolo è inciso nel gesto più semplice e radicale: scegliere. Le guerre in corso impongono una riflessione seria e chiamano a una scelta: passività o difesa? Dubbio o determinazione? Si gioca su un bivio, mangiare o non mangiare la mela? L’Ucraina ha scelto di lottare. L’Europa ha scelto di sostenere l’Ucraina. Con quanta determinazione? Fino a quando? Della stessa dinamica Israele è un esempio emblematico. La sua esistenza non è il prodotto di un destino imposto, ma di una scelta continua: quella di vivere. Di resistere. Di difendersi. In un contesto geopolitico ostile, lo Stato ebraico ha scelto e continua a scegliere la via della sopravvivenza, anche a costo di sacrifici enormi, conflitti interni e isolamento. Israele “non ha perso il nome dell’azione”, non si è lasciato corrompere dal dubbio. La sua scelta di esistere, che appare dura a chi vorrebbe il suo sacrificio, è profondamente umana. E’ la scelta dell’Ucraina a cui Israele è legato da un filo sottile, è la scelta che ogni individuo compie quando decide di non arrendersi, di non rinunciare alla propria dignità, di non cedere alla paura. Una parte di occidente ha scelto di non sostenere Israele, ignorando la complessità del Medio Oriente e negando a quel paese il diritto di vivere senza minacce esistenziali, addirittura non vedendole o fingendo di non vederle. L’occidente deve ricordare che la sopravvivenza, come la libertà, non è un privilegio da concedere ad alcuni e negare ad altri, ma un diritto e che la determinazione a difenderlo, contro tutto e a costo di tutto, è una scelta che merita rispetto.













5 commenti su “L’Occidente ricordi da dove tutto è iniziato: l’assassinio vile del re di Danimarca…l’opinione di Rita Faletti”
Si sbaglia
La colpa è di Gaio Licinio Verre, a sua volta, traviato da Caino
@Andrea: non la leggo più la Signora, non la leggo più ci mette il 7ottobre, la difesa e/o la sopravvivenza del suo popolo, non la leggo più… non la reggo …. non ce la faccio a leggere le solite frasi senza aver un briciolo di pena, ripeto pena, per i 64000 civili assassinati dall’Idf e da i suoi capi. Non la reggo, non ce la faccio, ho solo letto il suo commento ed ho capito tutto. A volte mi sembra che amomin….. e la Signora siano la stessa persona, a volte, ma non è credibile …
Hamas dichiara che ogni giorno rimangono uccisi 20/30 persone di cui 6 bambini e 5 donne , tutti gli altri civili , nessun Miliziano.
30 vittime al giorno sono 11mila ogni anno
In due anni sono 22mila .
Come si ci arriva a 64mila ???
Semplice per me , ma non per il sempliciotto di Piero , Nel conto ci mettono anche quelli morti per cause NATURALI . per bambini contano tutti quelli da zero a 18 anni meno un giorno .
Se questi beduini che circondano Israele non attaccassero continuamente, oggi potrebbero vivere bene , ogni mattina potrebbero passare il confine e andare a lavorare in Israele, e la sera tornare a casa .
Visto che Israele ha fatto diventare un giardino il deserto, visto che gli arabi non ci riescono .
Ora dopo tanti morti anche da parte Israeliana , l’opera di eliminare hamas deve essere portata a termine, se no tutti sarebbero morti invano , è giusto che sia così, perché se la sono cercata loro ,
Ah, quindi non fu la mela. Fu Verre ispirato da Caino, probabilmente durante un brunch infernale. Geniale.
Quindi i numeri sono sbagliati: Amo Modica ci fa un calcolo matematico agghiacciante.
Eccerto, ci mettono anche i morti per cause naturali e quindi i numeri salgono. Ma non si vergogna di ciò che scrive?
Amo Modica, lei è più obiettivo che intelligente, si vede benissimo,
peccato che lei non sia stato a Gaza in questi ultimi mesi per rendersi conto di persona e sparare sciocchezze, talmente stupide che la stessa signora Faletti, ardua sostenitrice della causa israeliana da sempre, non certifica.
Anche perchè la partigianeria, anche la più sfegatata deve avere i limiti del buon senso.
Amo Modica non si accorge che le sue affermazioni sono talmente esagerate e disgustose che fanno danno alla stessa causa israeliana.
Tutti siamo contro Hamas, e non solo a parole, ma ciò che sta facendo Israele è genocidio oramai acclarato anche dalle fonti più autorevoli, neutrali fino ad arrivare ad osservatori di parte (israeliana), se per distruggere la Mafia Siciliana si radesse al suolo la Sicilia come la definiremmo?