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Sequestro preventivo di 700 mila euro per concessionario di auto di Ispica

Tempo di lettura: 2 minuti

Un’operazione congiunta di Carabinieri e Finanzieri, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, ha portato al sequestro preventivo di beni per un valore di quasi 700mila euro nei confronti di un concessionario di auto usate di Ispica e di altri 15 indagati. L’accusa è di truffa aggravata e associazione a delinquere.

Le indagini hanno svelato un ingegnoso sistema fraudolento messo in atto dal concessionario, il quale, in concorso con altri soggetti, avrebbe falsificato documenti reddituali per ottenere finanziamenti da F:C.A. Bank (ora C.A. Bank) per l’acquisto di autovetture. In questo modo, il concessionario riusciva a vendere le auto, ottenendo un doppio profitto: dalla vendita stessa e dai premi di vendita corrisposti dalla finanziaria.

Gli acquirenti, dal canto loro, ottenevano finanziamenti che non avrebbero potuto ottenere altrimenti, acquistando auto che spesso venivano rivendute poco dopo a terzi ignari, realizzando un ulteriore profitto e lasciando insoluto il finanziamento.

Le indagini hanno permesso di individuare 43 contratti di finanziamento sottoscritti con queste modalità, per un numero altrettanto elevato di autovetture. Numerose altre persone sono indagate per truffa in concorso.

Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate 15 autovetture nei comuni di Pozzallo, Ispica, Portopalo di Capo Passero, Pachino, Noto, Rosolini e Priolo Gargallo, oltre a una ingente somma di denaro nella disponibilità degli indagati.

L’importo complessivo del sequestro ammonta a 699.811,37 euro.

Le ipotesi accusatorie, al momento condivise dal G.I.P., dovranno essere confermate nel corso del processo, quando verrà instaurato il contraddittorio tra le parti.

L’operazione rappresenta un duro colpo per un sistema di truffa ben rodato, che ha causato ingenti danni economici alla finanziaria e a numerosi acquirenti. L’impegno delle forze dell’ordine e della Procura di Ragusa nel contrastare questo tipo di reati rimane alto.

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