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Comiso. Carenza di classi al Carducci. Cugnata chiede incontro al Commissario ibleo

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Il segretario provinciale di Forza Italia Ragusa, Giancarlo Cugnata, interviene sulla vicenda riguardante la carenza di classi dell’istituto statale d’istruzione secondaria superiore Giosuè Carducci e annuncia che chiederà un incontro al commissario straordinario del Libero consorzio per cercare di comprendere se e quali soluzioni permanenti è possibile individuare. “L’obiettivo prioritario – spiega Cugnata – deve essere quello di accorpare tutte le classi non dico nello stesso stabile, ma perlomeno in zone limitrofe. La creazione di spazi per le classi a macchia di leopardo sul territorio comunale, secondo noi non è una strada percorribile. La scuola deve essere vissuta dai ragazzi per la maggior parte del tempo disponibile, anche il pomeriggio con attività extracurriculari. Tutto deve poter passare dalle varie iniziative che si svolgono negli edifici che ospitano i ragazzi. Ecco perché l’attività che si sta cercando di portare avanti a Comiso non è una soluzione che può soddisfare le esigenze scolastiche. C’è bisogno di individuare un’area adeguata e questo lo si fa con il Comune, attraverso l’analisi del Piano regolatore per verificare se e dove esistono spazi disponibili. Si compie questo primo passo e poi ci si siede con il diretto interlocutore che è la Provincia. Ecco perché chiederò di incontrare il commissario straordinario anche perché ho avuto modo di parlare con tutte le parti in causa e poi conosco la realtà dell’istituzione scolastica avendo, in passato, ricoperto il ruolo di assessore provinciale alla Pubblica istruzione e quindi conosco benissimo quali sono le esigenze e che cosa è necessario per investire su questa come su altre realtà. Così come si vuole procedere, con una soluzione tampone che consentirebbe di realizzare appena otto classi, non solo non soddisferebbe le esigenze sollevate ma determinerebbe un ulteriore danno. Quindi, magari attendere ancora qualche altro po’ di tempo ma programmare una progettualità più diffusa che ci aiuterebbe in maniera definitiva a uscire da questa fase di impasse. Ecco perché inviterei ad ascoltare l’istituzione scolastica per quelle che sono le vere esigenze di una scuola che mira alla didattica e all’extradidattica. Si abbia il coraggio, insomma, di fare qualcosa che abbia una valenza definitiva per i nostri ragazzi, per chi si vuole formare e sceglie di recarsi in un istituto scolastico e si mette nella condizione di potere crescere ancora dal punto di vista formativo”.

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