Andata deserta la dodicesima asta pubblica della “Giuffrida”, lo stabilimento che, cento anni fa circa, distillava alcool con la lavorazione delle carrube a Pozzallo. Lo scorso 3 ottobre, è andata in scena l’ennesima alienazione con una base d’asta che partiva dal milione e 17 mila euro circa. Al momento si accantona così la speranza per scrivere, almeno in parte, una nuova pagina per uno dei numerosi ‘contenitori’ vuoti presenti all’interno della città di Pozzallo e per i quali l’unica certezza appare il degrado.
Il Tribunale di Ragusa, al fine di vendere l’immobile di proprietà di alcuni privati ispicesi, ora potrà optare per due strade: lasciare il prezzo sopracitato (ipotesi assai remota) o abbassare il prezzo di un buon 25 per cento e sperare che l’immobile venga venduto.
Dall’anno della sua chiusura (anno di grazia 1949) lo stabilimento è andato via via usurandosi. Il suo interno, oggi, è un mix di pannelli in amianto abbandonati e qualche roditore, il quale ha trovato casa fra i tanti rifiuti lasciati fra le quattro mura dell’immobile. A rendere inappetibile la struttura anche il vincolo della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, che lo ha reso “bene storico” per il quale nessuna pietra potrà essere spostata o tolta. Intanto, la struttura è diventata un pericolo pubblico, e non da adesso.
Il complesso di opifici denominato “ex distilleria” è composto da sei particelle attigue tra loro ed esteso nell’intero mq. 27.113,27. È da più di 15 anni che si tenta la strada della vendita senza che nessuno mai abbia fatto un’offerta nonostante le diverse aste che si sono susseguite negli anni. Ieri l’ennesimo tentativo, andato a vuoto.
- 6 Novembre 2024 -
2 commenti su “Pozzallo. Deserta la 12^ asta pubblica per la vendita della “Giuffrida””
Nessuna pietra potrà essere spostata o tolta…. è normale che l’asta è deserta
Andrebbe acquisito dal comune , e dopo un accurato restauro quanto più conservativo possibile usato per mostre , convegni , riunioni ecc.