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Comiso. Al “Verga” la Questura con i genitori degli studenti per parlare di violenza giovanile

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Continua la mission della Polizia di Stato attraverso la diffusione dei principi di legalità per l’affermazione della “Cultura della Prevenzione”. Ancora un’altra occasione di incontro e condivisione tra la Questura di Ragusa e gli istituti scolastici della provincia. Questa volta presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo “G.Verga” di Comiso il tema dell’incontro è stato la “Violenza giovanile: prevenzione in famiglia. Osservare, ascoltare, conoscere” e ad essere coinvolti sono stati i genitori degli studenti in quanto attori essenziali nell’educazione delle nuove generazioni. L’evento è il sesto di un ciclo di incontri che hanno avuto luogo già dal dicembre scorso in corso presso alcuni teatri della provincia.
Si riparte dunque con un nuovo ciclo di incontri nei teatri per raggiungere gli studenti della provincia ragusana. Nel capoluogo ricordiamo “Natale insieme” (2023) al teatro Salesiano con i bimbi delle case famiglia e i ragazzi di alcune associazioni di ragazzi diversamente abili; ed ancora, al teatro “Marcello Perracchio”, il “Manifesto del Cambiamento” con Giovanni Caccamo sul disagio giovanile legato al nostro tempo e “ L’impegno dei cinofili e le straordinarie capacità del cane al servizio della collettività” con la partecipazione dei cinofili della Polizia di Stato, degli addestratori dei cani guida per non vedenti dell’Associazione Helen Keller e del Nucleo Cinofili Volontari della Protezione Civile del Comune di Ragusa. E poi ancora a Vittoria, al teatro “Vittoria Colonna” sul tema della “Lotta alle Mafie”, la Cultura della Prevenzione come strumento di affermazione della tutela della legalità, un incontro tra gli studenti e coloro che hanno vissuto in prima linea la stagione della guerra di mafia degli anni 90 nel vittoriese, tra questi il Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, Sebastiano Ardita, il Questore di Catania Giuseppe Bellassai e la signora Tina Montinaro – moglie di Antonio Montinaro, poliziotto caduto nella strage di Capaci del 1992 – oggi Presidente dell’Associazione “Quarto Savona Quindici”.
Il Questore della provincia di Ragusa Vincenzo Trombadore nel saluto alle Autorità civili, militari e religiose ed alla platea dei genitori presente, ha ribadito l’importanza della promozione della “Cultura della Prevenzione” presso i giovani. Il coinvolgimento e la condivisione delle nuove generazioni sui temi della sicurezza e dell’educazione civica può davvero dare un contributo sostanziale a quella “polizia partecipata” di cui tutti i cittadini sono parte integrante ed attiva. Fare tutti insieme “rete” istituzioni e cittadini. A tal proposito nei prossimi incontri, ha aggiunto il Questore, saranno introdotti importanti ed attuali temi di discussione tra i quali l’abbandono illegale e indiscriminato di rifiuti sul territorio.
Presenti all’evento rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Ufficio Provinciale Scolastico di Ragusa, il Commissario Straordinario dell’ASP di Ragusa Dr. Giuseppe Drago che ha voluto sottolineare l’importanza pedagogica di tali iniziative e l’impegno del ASP per fronteggiare i fenomeni sociali degenerativi quali il bullismo. A tal proposito ha ribadito che l’ASP di Ragusa è l’unica Azienda del mezzogiorno ad avere attivo un Ambulatorio Antibullismi.
E’ seguito poi un dibattito, in cui Marco Rota Procuratore della Repubblica facente funzioni al Tribunale di Ragusa, Tommaso Mondello rappresentante delegato dal Prefetto di Ragusa, Rosalba Capaccio Commissario Capo, Squadra Mobile della Questura di Ragusa e il Giuseppe Raffa, Pedagogista e Coordinatore dell’Ambulatorio Antibullismi dell’ASP di Ragusa, hanno trattato argomenti di approfondimento relativi al tema della giornata, interagendo con i genitori che hanno posto loro anche numerose domande di approfondimento sui numerosi aspetti e conseguenze di carattere giuridico, psicologico e sociale connessi ad eventi di violenza giovanile. Gli argomenti trattati dai relatori sono stati in ordine di intervento:
Raffa in apertura, ha trattato “Casi di bullismo e strategie di intervento”, “Nuovo disagio giovanile: come intervenire. Consigli e suggerimenti alle famiglie” evidenziando in particolare la necessità della partecipazione attiva dei genitori nell’educazione dei figli riappropriandosi del proprio modello di ruolo, soprattutto attraverso comportamenti che possano costituire esempio per i ragazzi, non cessando mai di dare loro ascolto.
Rota ha approfondito con compiuta chiarezza i “Profili giuridici e responsabilità penali” che si determinano quando avviene un episodio di violenza giovanile e le inevitabili responsabilità che coinvolgono i genitori del minore ed ha sensibilizzato questi ultimi sui doveri educativi e di presenza che la legge attribuisce loro; Mondello ha esposto le iniziative e le strategie del “ protocollo d’intesa per la prevenzione della dispersione scolastica e la devianza giovanile”, del quale anche incontri come questo sono un concreto corollario applicativo; il Commissario Capo Capaccio ha coinvolto i genitori portando ad esempio casi concreti accaduti e sulla base di questi ha dato consigli su come individuare ed affrontare eventi di bullismo e cyber bullismo, fornendo ai genitori alcuni strumenti concreti come per esempio ascoltare i propri figli e soprattutto denunciare.
Il Questore, già dall’anno scorso ha avviato attraverso i Funzionari e gli operatori specialisti delle varie articolazioni della Polizia di Stato, diversi incontri con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado ad iniziare da quelle dell’infanzia fino alle scuole superiori. L’obiettivo è proprio promuovere la “Cultura della Prevenzione” per l’affermazione della legalità, partendo proprio dalle giovani generazioni.
In tale ottica, il personale della Polizia di Stato sistematicamente tiene degli incontri con gli studenti di vari istituti scolastici della provincia informando e coinvolgendo i giovani sulle delicate tematiche riguardanti il bullismo, il cyberbullismo, i maltrattamenti in famiglia, la violenza di genere, il contrasto alle sostanze stupefacenti, il rispetto del codice della strada, ecc.
Tra i progetti già avviati, il progetto/concorso “PretenDiamo Legalità” che ha coinvolto numerosi istituti scolastici della provincia sui temi principali della legalità, il progetto “Spazi Possibili” prevenzione delle dipendenze patologiche e il protocollo “Guida Sicura” siglato dalla Questura di Ragusa con l’Ufficio Scolastico Provinciale con il supporto della Polizia Stradale e tanti altri convegni e seminari sulle tematiche di maggiore importanza per la sicurezza dei cittadini.

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