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Le opere letterarie di Azar Nafisi… di Giannino Ruzza

Libri: “Leggere lolita a Teheran” e “Leggere pericolosamente”.
Tempo di lettura: 2 minuti

foto: Giannino Ruzza

“Io quando penso all’Italia penso a una Repubblica dell’immaginazione”, è l’esordio a Pordenonelegge della professoressa e scrittrice Azar Nafizi in occasione della conferenza stampa tenutasi all’Hotel Moderno di Pordenone. Origini iraniane, ha riferito sulle condizioni di vita estreme instaurate dal regime dittatoriale degli Ayatollah. “L’Iran non è un paese burattino – ha detto – ma un vero e proprio burattinaio perché ha sempre sostenuto Hezbollah, Hamas, Houthi, la guerra in Siria, oltre a contribuire al lancio di droni contro l’Ucraina”.  Ha sottolineato il ruolo importante delle donne iraniane, nelle manifestazioni per la libertà, dopo l’uccisione della giovane Masha Amini da parte della polizia morale. “Le donne sono state il primo gruppo a manifestare contro la Repubblica islamica, quando l’ayatollah Ali Khamenei ha lanciato una fatwa che rendeva obbligatorio indossare l’ hijab. Si sono riversate in strada al grido: la libertà non è  né dell’oriente, né dell’occidente, la libertà è globale”. Da allora le donne hanno continuato a combattere contro l’oppressione del regime e il movimento è diventato sempre più forte, non solo politico, ma esistenziale: donne, vita e libertà. La scrittrice ha fatto cenno al film incentrato sulla sua opera letteraria “Leggere Lolita a Teheran”, che uscirà prossimamente in anteprima a Roma con una produzione in parte italiana e diretto da Eran Riklis, registra israeliano. “Sapevo che alcune persone non erano d’accordo su questa scelta, ma per me non è assolutamente così, perché non mi permetto di giudicare una persona in base alla nazionalità. Dal punto di vista politico Riklis ha visioni progressiste, è una persona attiva che partecipa alle proteste, biasimato e criticato in Israele anche per questo. Ma soprattutto ho apprezzato l’aspetto umano che emerge nei suoi film, non tanto la sua visione politica. Quindi mi sono detta che con lui sono in buone mani, la persona giusta per rappresentare le donne iraniane nel film”. La scrittrice ha ribadito, altresì, di non condannare i cittadini israeliani o palestinesi, ma i criminali che si nascondono tra di essi. Nel suo ultimo intervento ha anche parlato della democrazia e della sua fragilità. Ha invitato tutti a ricordarsi quante guerre sono state combattute per conquistare la libertà e qual è il rischio di perderla che corriamo. Punta l’indice contro l’eccesso di comodità, e il rifiuto dei disagi che non vogliamo e disturbano ma che fanno parte della vita. “La soluzione – ha concluso – è in mano alla letteratura, i libri servono per disturbare la pace, per rimuovere l’abitudine alle comodità e affrontare la vita che procura fastidi e difficoltà con coraggio”.

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8 commenti su “Le opere letterarie di Azar Nafisi… di Giannino Ruzza”

  1. I libri hanno sempre qualcosa da impararci, ci fanno riflettere su cose che addirittura neanche pensiamo, ci aprono le menti e man mano che apprendi capisci che la conoscenza ci rende critici e la critica ci rende liberi. Sulle donne iraniane si fa sempre un gran parlare, solo che si parla solo di loro quando nel mondo arabo le donne oltre a stare coperte, devono sottostare all’uomo. Nel bene e nel male. Perchè si parla solo delle donne iraniane? Forse perchè l’Iran è uno dei tanti Stati indesiderati dalla Triade?
    Ogni paese ha le proprie usanze e il proprio modo di vestire, allora perchè non lottiamo per gli uomini con la circoncisione o l’andare in giro con le tuniche? Tanto per fare un esempio.
    Molte donne iraniane accettano questo loro modo di essere e ne vanno fiere, molte altre vorrebbero il cambiamento. Io penso che col tempo le donne iraniane e quelle di altri paesi arabi potranno cambiare le loro condizioni, ma questo lo devono “volere” loro e non perchè lo vuole l’ingerenza occidentale.
    Ma allora perchè se siamo tanto in pena per queste donne noi in Occidente permettiamo che girino coperte? Le tante incongruenze!

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  2. Signor Spinello,
    l’Iran è una dittatura feroce con una visione globale rimasta ai tempi del medioevo. Non è il velo in sè a disturbare ma il velo in quanto simbolo di costrizione. La Amini è stata uccisa perché indossava il velo in maniera incongrua. Il velo è simbolo di schiavitù soggetto alla teocrazia dei mullah… . e l’occidente non c’entra nulla come lei pensa e lo infila da tutte le parti quando vede qualcosa di negativo. Noi siamo una democrazia e quindi lasciamo che girino coperte, viso escluso. Buona domenica.

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  3. L’occidente lo infilo da tutte le parti perché negli ultimi decenni si è dimostrato il male assoluto e le democrazie che crediamo di avere è solo nell’immaginario collettivo. Se tanti popoli li avessimo lasciati in pace di sicuro non avremmo avuto tutte queste guerre e non saremmo odiati.

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  4. Per complottisti ed antidemocrazia le idee e tutto ciò che riporta l’articolo -secondo il mio modesto pare condivisibile come le tesi e le opere letterarie di Azar Nafisi- vengono viste come “fumo negli occhi”.
    Eppure è tutto visibile e verificabile, ma no, gli anti-occidente hanno sempre qualcosa di più “giusto” da somministrare alle nostre deboli coscienze, già, i terrapiattisti e complottisti della “loro” pace, devono forzarci in arzigogolati teoremi che alla fine devono necessariamente autodistruggere le nostre coscienze “cattive” di occidentali.
    Le guerre fatte dall’Iran, dalla Russia, da Hamas, da tutti i popoli che ignorano la democrazia sono sagge e sacre e noi, colpevoli occidentali no, non dobbiamo difenderci poiché, a dir loro, noi non possiamo sostenere le nostre tesi, già siamo a questo punto indottrinati.
    Ma perchè?
    Se si fanno attentati in America tutto giusto, se poi si invade l’Afganistan no, quello non si deve fare.
    Spesso ci troviamo di fronte a dinamiche difficili da comprendere.
    E’ evidente, per molti, però, si tratti di tipici casi di “Disturbo paranoide di personalità”: Le persone con disturbo paranoide tendono a essere sospettose ed a percepire il mondo come ostile. Possono pensare che gli altri le odino o vogliano far loro del male, e spesso reagiscono con rabbia o aggressività, credendo di doversi difendere da un’aggressione immaginaria. Questo determina anche una proiezione, quale meccanismo di difesa in cui una persona attribuisce agli altri sentimenti o pensieri che in realtà le appartengono.
    L’occidente, la democrazia, noi in generale non siamo odiati, viviamo la nostra dimensione come altri popoli vivono la loro, niente di più e niente di meno.
    Le dinamiche globali determinano spesso conflitti che poi sfociano in guerre, ma questo è sempre successo da sempre nel mondo dalla storia dell’umanità, naturalmente noi e la nostra cultura deploriamo tutto questo, siamo convinti di essere nel giusto al punto tale che poi, per i meccanismi psicologici di difesa addirittura ci autoaccusiamo mente sotto sotto ci defiliamo dando la responsabilità agli altri (definendo addirittura l’occidente dove viviamo e dove manco pensiamo di andare via) il male assoluto, e noi SUPER ANTIOCCIDENTALI CHE CI SIAMO LIBERATO A QUESTO PUNTO DELLA NOSTRA APPARTENENZA E PASSATI DALL’ALTRA PARTE siamo sempre nel giusto ed inattaccabili.
    Freud avrebbe fatto un trattato per spiegare tutto questo.

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  5. La sua ”cultura occidentale” é liberale, non appartiene alla nostra storia millenaria, la subisce passivamente ed è semplicemente un virus passeggero.

    Prima di blaterare di occidente, riempire le frasi con etichette per coprire i vuoti e scrivere una quarantina di righe di commento inutili, impieghi il tempo per scoprire e definire il concetto di cultura occidentale.
    Scoprirà che è lei che la rinnega, la odia e se ne vergogna.
    Poi guardi in casa di altri, se proprio non ne può fare a meno.

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  6. La globalizzazione è la prova tangibile che l’occidente voglia la pace mondiale.
    L’occidente ha la sua forza nell’industria e nel commercio.
    Per commerciare c’è bisogno di pace di relazioni amichevoli .
    Le guerre commerciali si combattono con strategie di marketing di ricerca di espansione.
    Le guerre danneggiano i commerci globali.
    Ad esempio se chiudi il canale di Suez per colpa degli houthi tanti prodotti aumentano di prezzo, e arrivano in ritardo sui mercati .
    Quindi la guerra nuoce al commercio .
    Non so i veri motivi che spingono gli Arabi ad odiare l’occidente.
    Sembrerebbe il motivo religioso, unito alla frustrazione, stati millenari rimasti sempre indietro nello sviluppo, sarebbero ancora sui cammelli se non fosse stato per il petrolio .
    Un modo di vivere intriso di regole a favore nettamente degli uomini, la donna tenuta a margini e costretta a camminare coperta ,una sagoma che cammina ,
    Le donne in tutto il mondo del passato hanno avuto un ruolo marginale a volte in apparenza ,ma mai sono state cancellate come fanno i popoli arabi .
    Che coraggio le donne Iraniane a sfidare la morte, la repressione, le frustate , per poter conquistare quello che per le donne occidentali è la normalità.
    Mondo occidentale libero e,democratico, .
    Questo non vuol dire che sia perfetto , ci sono battaglie da combattere ,
    La società umana non sarà mai perfetta , la democrazia è la giusta medicina.

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  7. Amo Modica, lei è per la globalizzazione ma allo stesso tempo è un sovranista di destra, ha qualche po’ di confusione. Si sieda e si rilassi e ripeta con noi:
    “i sovranisti e la destra che ci governa e che le piace è contro la globalizzazione”
    “la globalizzazione è di sinistra e lei è di destra”…
    mi sta sembrando il peggiore dei comunisti ma lei non lo sa.

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  8. Ma quali canoni di destra si è inventato ??
    Salvini
    Orban
    Ma la destra non sono loro loro sono soltanto degli egoisti,
    La lega voleva la padania per avere la parte più ricca d’Italia .
    Poi si sono accorti che sono ricchi grazie al resto dell’Italia che compra i loro prodotti,
    Non è la destra che mi interessa questa .
    Il comunismo sta alla globalizzazione come l’acqua santa sta al diavolo.
    Non esistono sistemi più chiusi di quelli comunisti .
    Ma non era questo l’argomento principale del mio post.

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