Ricoprire la carica di governatore implicherebbe di per sé il rischio di commettere il reato di corruzione, per questo Toti doveva restare ai domiciliari. Logica conseguenza: Toti non poteva tornare in libertà a meno che non si dimettesse. Ieri sera, a Quarta Repubblica, un Porro senza briglie ha fatto arrabbiare molti. Protagonista della puntata l’ex governatore della Liguria, che ha raccontato nei particolari le varie fasi della propria vicenda giudiziaria e gli aspetti inverosimili degli addebiti a suo carico. Presenti Alessandro Sallusti, direttore del Giornale di cui Porro è vicedirettore, e Ilaria Proietti del Fatto quotidiano. Tra i due uno scambio di battute incalzanti e affermazioni prevedibili, dopo i paginoni di giornale dedicati a un caso che si può riassumere in breve, in contrasto con i tempi biblici, quattro anni, che la procura di Genova ha impiegato per ascoltare ogni respiro di Toti 24 ore su 24 e costruire i capi di accusa contro di lui. Operazione che Sallusti ha definito di spionaggio, conclusa con il sequestro del governatore e il ricatto: “Se ti dimetti, sei libero” Libero da cosa? Ci si chiede, da accuse fondate su zero prove? La prova è il sospetto, il primo motore che ha prodotto l’ipotesi di reato o reati, perché la concretezza del reato/i è nella situazione. Quindi reati da situazioni non da prove. Uno sberleffo alla Costituzione che dice che non sta all’indagato dimostrare la propria innocenza, ma alla magistratura dimostrare la colpevolezza dell’indagato. Qui, della beneamata Costituzione, a certa politica a certi giornali a certi magistrati a certa opinione pubblica poco importa. Essenzialmente importa abbattere l’avversario politico processandolo sulla carta stampata e nelle piazze. Il 18 luglio le opposizioni hanno manifestato a Genova per chiedere le dimissioni di Toti. C’erano Bonelli e Fratoianni, c’era Schlein, c’era l’immancabile Conte con i suoi appelli all’etica, infangata dagli incontri sullo yacht. Fosse stato un pattino, sarebbe stata tutt’altra cosa. Il ricatto o estorsione di cui ha parlato Sallusti è un grave atto di messa in mora della democrazia, che dimostra l’interferenza della giustizia nella politica e la rinuncia di quest’ultima alle proprie prerogative. E’ soprattutto la politica, secondo Toti, responsabile del superpotere delle toghe. Il governatore osserva che la vicinanza alle imprese è un fatto normale se la politica vuole promuovere un territorio, stimolarne lo sviluppo e l’occupazione. Nel 2021, il porto di Genova ha dato la concessione a Spinelli per il terminal, come è accaduto a Salerno dove l’imprenditore ha ottenuto il rinnovo della concessione con approvazione di De Luca. I contributi di Spinelli al partito di Toti sono legali e legittimi, se non lo fossero stati, il terminal sarebbe stato sequestrato. Toti ha spiegato quello che è ovvio: l’appoggio finanziario a un partito serve ad appoggiare la politica che appoggia gli imprenditori. Il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito e i partiti costano. Inoltre, nei conti correnti di Toti non è stato trovato un solo euro. La Proietti ha parlato di un elefante nella stanza. Lo vedono quelli del Fatto e i loro amici. Ha anche detto, infilandosi in un vicolo cieco, che i processi non si fanno in Tv ma nelle aule di tribunale. Neanche sui giornali, cara Proietti. Il conduttore ha concluso che nella più grande democrazia, gli Stati Uniti, in una sala si svolge il congresso di un partito, nella stanza accanto i ricchi donatori dichiarano quanto sono disposti a versare. Volete che in cambio non chiedano qualcosa? A chi vanno i benefici? Alle imprese e ai loro dipendenti, al territorio e ai suoi cittadini, alla politica che ha stimolato tutto il processo. Da noi vince il passatismo di alcuni partiti e una mentalità provinciale e retrograda che promuove lo status quo. Vedremo cosa farà il nuovo governatore. Non aspettiamoci faville.
- 7 Ottobre 2024 -
7 commenti su “Giovanni Toti a Quarta Repubblica…l’opinione di Rita Faletti”
Toti è quello che nel ’22 aveva fondato un partito ‘Italia al centro di Toti’, che, in base ai sondaggi di voto, faceva il balletto, a luglio con l’1,5 di nel centrosx e ad agosto in coalizione nel centrodx con il 3,5%?
Bella coerenza e bei personaggi, soprattutto in tema di provocazioni sotto pandemia. Votare serve…
Un po’ come il partito di ‘ultradestra’ tedesco, che espone la bandiera israeliana. Ci sono un po’ di idee confuse sui valori che la politica dovrebbe rappresentare, per quella misera % di votanti, si intende.
Dott.ssa Faletti, quanto esposto non è la democrazia che le piace tanto? La democrazia dei valori e della “sana” giustizia?
La guerra tra bande è incominciata da un po’ di tempo, sia a livello nazionale che europeo.
Signor Spinello, cito una famosa frase di Churchill: “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”. Anno 1947
Dott.ssa Faletti, Churcill parlava della democrazia del 1947 e di quella che si sarebbe portata avanti con i valori di allora, avrebbe potuto mai pensare alla democrazia di oggi?
Vuole pensare il comunismo di Stalin con la Russia di oggi?
La democrazia vista da un massone, effettivamente…
Signor Spinello, Churchill intendeva ovviamente l’Urss di cui diceva: “la Russia è un indovinello avvolto in un mistero all’interno di un enigma”.
AGGIORNAMENTI:
CORRUZIONE 2 anni e 1 mese: deciderà il gip
Tangenti: l’innocente
Toti vuole patteggiare
Dopo 4 mesi passati a ripetere che era tutto regolare,
l’ex presidente ligure raggiunge l’intesa con la Procura
per corruzione e finanziamento illecito. E chiede di trasformare la pena in 1.500 ore di lavori socialmente utili”
Le “opinioni” della Faletti fanno sempre centro (avrebbe messo la mano sul fuoco sull’innocenza di Toti)
Ha sempre tutte le carte in mano e le sue “opinioni” sono indiscutibili, incontrovertibili
Praticamente c’azzecca sempre!
Viate le sue acclarate qualità divinatorie profuse a piene mani nei suoi scritti, potrebbe a onor del vero sostituire il mago Otelma.
Si spera, dunque, in un endorsement accorato in favore di questo governo, così ce lo togliamo subito di torno