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PRG Ragusa: la DC chiede chiarezza e trasparenza

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Sono giorni di intensa attività per la Seconda Commissione Consiliare, Assetto del Territorio, che ha in esame il nuovo Piano Regolatore di Ragusa, per la successiva adozione da parte del Consiglio Comunale. Il nuovo PRG si presenta come uno strumento urbanistico pensato e studiato, come affermato dall’amministrazione, su linee ben determinate, riconducibili essenzialmente alla rigenerazione urbana, all’ecosostenibilità, alla qualità di vivere. In Commissione consiliare, i componenti hanno fortemente e ripetutamente richiesto alla Presidente di voler garantire ad ogni singolo, il necessario supporto documentale ma, soprattutto, la opportunità di procedere in un esame sereno con l’assistenza dei tecnici comunali e senza spingere sui tempi di discussione e confronto. Si apprezza il lavoro svolto da ciascun componente nel volere conoscere il nuovo strumento urbanistico che ovviamente determinerà una nuova morfologia del territorio ragusano, rendendosi disponibili, ed è un caso raro, ad impegnarsi in più commissioni al fine di dare alla Città il miglior PRG che possa esprimere anche strategie ed opportunità di sviluppo per i prossimi anni, e, nel contempo, possa preservare le straordinarie bellezze dei nostri siti ambientali ed architettonici, ponendo soluzioni ancora aperte soprattutto in ordine alla vivibilità, all’ambiente, alla viabilità nel territorio di Ragusa e di Ragusa Ibla, nell’intero hinterland ragusano e nelle zone costiere e portuali. Da quanto emerge dall’ultima Commissione, tali approfondimenti sono stati a viva voce richiesti, in considerazione anche di posizioni e pratiche edilizie per le quali non si sono concluse ancora tutte le operazioni, dalla progettazione alla effettiva realizzazione, che, come a tutti ben noto, non si esauriscono nell’alba di un mattino ma che richiedono, a volte, anche qualche anno. I Consiglieri Commissari, nonostante l’avvocato comunale li avesse rassicurati, purtroppo hanno accertato, nell’ultima riunione una incresciosa situazione relativamente ad un progetto, in fase di approvazione definitiva, che potrebbe essere totalmente vanificato per la riclassificazione del sito prevista nel nuovo Piano. Allora ci si chiede ma quanti altri progetti possono trovarsi in tale contesto? Quanto costerà, per l’ennesima volta, il risarcimento che la cittadinanza ragusana dovrà finanziariamente sostenere? Tutto si sta svolgendo nelle stanze comunali, non si è cercato di coinvolgere e confrontarsi con le parti sociali, economiche e politiche presenti nel territorio, in quanto soggetti portatori di interessi comuni e diffusi che avrebbero potuto dare un fattivo contributo in un esame dettagliato e specifico della nuova proposta urbanistica. A tal fine si auspica che le forze politiche e i rappresentanti delle associazioni economiche possano, in un sussulto di responsabilità, intervenire a tutela degli interessi comuni.

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