
Cosa dice questo articolo?
“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
La norma denota la maestria dei Costituenti nel riuscire a conciliare principi tra loro apparentemente contrastanti.
Nella prima parte dell’articolo si denotano i principi dell’unità ed indivisibilità della Repubblica; allo stesso tempo, si sancisce la promozione delle autonomie locali (regioni, città metropolitane, province e comuni) e del rispettivo decentramento amministrativo. Tali principi, a prima vista opposti, si conciliano perfettamente tra di loro, cercando di constatare “l’idea fascista” dello Stato accentrato, spostandosi verso un decentramento amministrativo, caposaldo dello Stato democratico, più vicino ai bisogni del cittadino.
Il riferimento all’unità allude soprattutto ad una conformità di valori e principi condivisi, mentre per quanto concerne l’indivisibilità, ci si riferisce al fatto che l’Italia non può essere oggetto di divisioni o secessioni.
Con particolare riferimento al “riconoscimento” delle autonomie locali, il legislatore costituzionale tendeva a considerarle preesistenti alla Costituzione ed alla Repubblica, facendo in modo che lo Stato non dovesse soltanto limitarsi a riconoscerle, ma anche ad adoperarsi affinché le stesse potessero operare e realizzare l’interesse del Paese, tramite propria autonomia di regolamentazione, purché in conformità a quanto dettato dal legislatore nazionale.
Ulteriore aspetto da esaminare è quello del decentramento amministrativo. Per decentramento amministrativo si intende la dislocazione verticale di poteri e funzioni tra i diversi uffici della Pubblica Amministrazione. Questo per far sì che le realtà istituzionali siano più vicine ai singoli cittadini, in modo da poter assicurare una risposta più pronta ed efficiente agli utenti.
2 commenti su “L’ora legale – Pillole di Costituzione a cura di Piergiorgio Ricca”
Già, c’era chi voleva dividere l’Italia e ne sono nate tante divergenze. Poi però si sono messi daccordo vendendo, anzi svendendo l’Italia a terzi in quanto nella Costutuzione non è contemplata un’eventuale vendita della Nazione.
Seppure hanno mantenuto quella sorta di decentramento, cioè Regioni, Province, Comuni, comunque non è più lo Stato inteso come Repubblica Italiana ad essere accentrato, o il cuore della Nazione, ormai la centralità l’abbiamo venduta alla UE e i nostri padri costituendi non potevano prevederlo. E come potevano pensare mai che l’Italia sarebbe stata tradita e venduta per soldi a degli estranei?
Questo giustifica anche il perchè la Costituzione Italiana è stata elusa da qualsiasi principio morale, giuridico e civile. Giustifica anche che il Governo non ha più il potere di esercitare la sua funzione e fare rispettare la Costrituzione in quanto essendo decentrato anche Lui, non ha più le capacità e soprattutto i poteri. Quei poteri che non ha più perchè venduti e con essi hanno venduto anche il contenuto, cioè il Popolo Italiano. Politica e politici di qualsiasi grado compresi!
La legalità, la Costituzione, l’ordine democratico costituito, gli interessi internazionali, l’antifascismo in certi ambienti è visto come il male da parte di qualcuno.
Le conseguenze sono e saranno un continuo ed inesorabile decadimento della nostra Italia.