La modicana Giulia Belluardo, dottoressa in Neuroscienze cognitive, ha presentato al 18th Congresso Europeo di Psicologia uno studio condotto presso l’U.O.C di Nefrologia e Dialisi di Modica (ASP 7 Ragusa) sul ruolo dell’infiammazione nelle disfunzioni cognitive dei pazienti emodializzati. L’evento, tenutosi dal 3 al 6 luglio a Brighton (Inghilterra, UK), ha rappresentato una grande occasione per divulgare i risultati scientifici nell’ambito della ricerca ed è considerato un’opportunità unica di confronto con i maggiori esperti di psicologia di tutta Europa. La ricerca di cui coautori sono stati i dottori Concetto Sessa, Dario Galeano ed il direttore dell’unità Walter Morale, esplora un ambito ultra specialistico e poco conosciuto, quale quello delle disfunzioni cognitive in area nefrologica, e mira a gettare nuova luce sulla salute cerebrale e cognitiva dei pazienti in emodialisi. L’alta prevalenza di deterioramento cognitivo della popolazione emodializzata non ha ancora oggi un definito meccanismo fisiopatologico sottostante. A questo proposito lo studio condotto ha voluto indagare il ruolo dell’infiammazione, marker della malattia renale cronica allo stadio terminale (ESRD), nel deterioramento cognitivo riscontrato. Dai risultati è emersa una forte associazione tra gli indici infiammatori e gli indici cognitivi rilevati tramite test neuropsicologici. Il lavoro è stato accolto con grande entusiasmo, guadagnandosi il plauso della comunità europea, ed apre a nuovi quesiti di ricerca utili a tracciare percorsi di cura e prevenzione ad ampio respiro.
2 commenti su “Modicana presenta uno studio al Congresso Europeo di Psicologia”
” emersa una forte associazione tra gli indici infiammatori e gli indici cognitivi rilevati tramite test neuropsicologici” . Mi sembra la scoperta della carta vetrata , ma è solo una mia opinione.
Gentile (?) signor Roccasalva,
Spero che la sua opinione derivi da folti e riconosciuti studi in ambito sia neuroscientifico che nefrologico. In tal caso potrà mostrare tutte le sue altolocate conoscenze al comitato scientifico europeo che tra milioni di ricerche ha selezionato questa e fare sentire loro le sue lagnanze. Nel caso in cui la sua opinione derivi solo da una vaga impressione, le consiglio di informarsi presso siti autorevoli (quali PubMed, Google Scholar ecce) nei quali tutti gli scienziati del mondo condividono i propri risultati e magari apprendere che quanto la ragazza, con la quale mi complimento vivamente e auguro lunga carriera, ha presentato non è solo un lavoro originale ma anche di fondamentale importanza per la salute dei nostri connazionali e non solo. Per fortuna la scienza è fatta di dati e non di opinioni, altrimenti staremmo ancora credendo che la terra è piatta.
Complimenti ancora al team che ha svolto la ricerca!