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Ust Cisl sul dibattito sulla crescita e lo sviluppo negl iblei

Carasi: “Serve evoluzione compiuta della partecipazione e della democrazia economica”
Tempo di lettura: 2 minuti

“Nell’interessante dibattito che si sta sviluppando in provincia di Ragusa sulle politiche da seguire per la crescita economica, anche la Cisl intende dare il proprio contributo”. E’ quanto afferma la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi. “Concordiamo, intanto, sulla valutazione fatta – aggiunge Carasi – e cioè che, ancora oggi, sentire parlare di isola nell’isola, con riferimento all’area iblea, è assolutamente dannoso, visto che questo modo di intendere il territorio, così come accadeva decenni fa e che allora poteva avere un senso, oggi darebbe vita a una sorta di protezionismo che, in un’ottica di mercato globale, non avrebbe ormai significato alcuno. Piuttosto, è necessario parlare sempre più, come si fa da qualche anno, di competizione di sistemi. E la provincia di Ragusa è inserita a pieno titolo nel sistema del Sud Est, assieme a Siracusa e a Catania, e assieme a questi deve cercare di vincere la propria battaglia. Poi, il discorso infrastrutturale è di fondamentale importante per fare uscire questa porzione della Sicilia dall’isolamento in cui si è trovata “splendidamente” relegata per così tanto tempo. Oggi il porto di Pozzallo, l’aeroporto di Comiso (e la recente emergenza, qualora ce ne fosse di bisogno, lo testimonia), l’autostrada Rosolini-Modica e, ancora, la Ragusa-Catania, per non parlare dell’autoporto di Vittoria ancora fermo al palo, sono tasselli di uno stesso mosaico per il quale è indispensabile un potenziamento complessivo senza i quali non è prefigurabile alcun tipo di crescita o di sviluppo. In più, ancora oggi, l’obiettivo strategico di questa stagione, secondo noi della Cisl, deve essere quello dell’evoluzione compiuta della partecipazione e della democrazia economica, ovvero di relazioni imprenditoriali ispirate all’articolo 46 della Costituzione, finalizzate, cioè, a un più forte coinvolgimento dei lavoratori all’organizzazione, alla gestione e ai profitti delle imprese. E’ un assunto partecipativo che, secondo noi, può essere utile a costruire insieme un accordo vero, sano, costruttivo, possibilmente unitario”. “Significa – conclude la segretaria Carasi – che dobbiamo guardare alla crescita in modo sostenibile, con la creazione di un patto, che non può mai essere un tiro alla fune, che funziona se ognuno è pronto a metterci del suo verso traguardi condivisi. Noi, come sindacato, come Cisl, siamo pronti a fare la nostra parte. Ci attendiamo che si cominci a ragionare in maniera concreta come questo traguardo, anche su base territoriale, possa essere raggiunto”.

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4 commenti su “Ust Cisl sul dibattito sulla crescita e lo sviluppo negl iblei”

  1. Tonino Spinello

    “La verità deve essere ripetuta costantemente, poichè il falso viene predicato senza prosa.
    E non da pochi, ma da moltitudini. Nella stampa e nelle enciclopedie, nelle scuole e università, il falso domina e si sente felice e a suo agio nella consapevolezza di avere la maggioranza dalla sua”:
    J. W. Goethe

  2. Mi sconcerta che si parli di mercato globale come sia un fatto dato per assodato e definitivo, così come di competizione con mercati che ci privano del commercio di nostri prodotti e via dicendo.

    Essendo palese il fallimento di tutto ciò, innegabile guardandosi intorno e leggendo i dati, è naturale il ritorno al sovranismo di tutti i paesi, e all’adozione al sistema brics.

    Questo è guardare al futuro, non ostinarsi sulla via del fallimento.

  3. Nel dibattito per la crescita economica iblea, di non dimenticare che una volta l”hanno si configura il caldo dell’estate…. Che fa liquefare il pensiero e fa poco guardare al futuro. Ma se non si riesce a guardare il presente, come si può pensare di saper costruire il futuro? Il mercato globale? Ma difendiamo prima il nostro mercato interno …. il globo è una sfera e la peculiarità appartiene ai territori. Tutto il resto che si racconta è spreco di tempo, di energia…… Fallimento totale

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