Sebastiano Dell’Agli non è più sacerdote per decisione del Dicastero Vaticano per il Clero. Il vescovo di Ragusa, Mons. Giuseppe La Placa, ha notificato il decreto all’interessato il 14 luglio scorso e ieri lo ha comunicato a tutti i sacerdoti.
Sebastiano Dell’Agli aveva fondato a Ragusa la Fraternità di Nazareth, un’associazione privata di fedeli. Nel 2015, dopo alcune segnalazioni, la Diocesi aveva iniziato delle verifiche e il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, era stato nominato quale visitatore nella Fraternità. Successivamente è stato avviato il processo canonico, chiesto dalla Congregazione vaticana e affidato al tribunale ecclesiastico di Napoli. La sentenza emessa dal tribunale ecclesiastico partenopeo ha portato due anni fa alla soppressione della Fraternità di Nazareth.
Dell’Agli avrebbe dovuto lasciare Ragusa, ma non l’ha fatto. Ora la decisione delle «dimissioni dallo stato clericale». Dell’Agli ha diffuso una nota affermando di essere stato calunniato, legando la vicenda che lo ha riguardato alla sua testimonianza a proposito della nomina di un vescovo, che poi rinunciò all’ordinazione.
3 commenti su “Ragusa, Sebastiano Dell’Agli non è più sacerdote”
Neanche la chiesa si fa mancare imbarazzi, disagi, caos e burocrazia.
Mi dicono che le chiamate come le vocazioni vengono da Dio, anche i “licenziamenti”?
Mancano alcuni importanti dettagli , la notizia è assolutamente incompleta .Non sono riportati i motivi della decisione del tribunale ecclesiastico e ne’ , pertanto, della riduzione allo stato laicale del sacerdote . Noi lettori non possiamo comprendere, ne’ trarre conclusioni e eventualmente a futura autotutela da associazioni ecclesiastiche.
Tempi duri per i cristiani, si vive palesemente un enorme confusione. Non si conoscono i dettagli di questa scelta, ma viene da pensare che vi sia in corso una purga di quanti scelgono cristianamente ad ogni costo il Vangelo contro il modernismo. E’ stata creata anche una associazione a livello internazionale per supportare sacerdoti depauperati di ogni cosa semplicemente perché seguono la Chiesa bimillenaria, la Parola, il Vangelo. Non conosco sia questo il caso, ma il sospetto viene. E per un cristiano, conoscere anche l’inchiesta sul codice Ratzinger, dovrebbe far riflettere. Vi è una battaglia enorme in corso, dentro la Chiesa e nella vita comune di ogni persona, ma quanti la vedono, quanti apostati riescono a riconoscerne i segni?