Tale articolo dispone che: “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Per diritti inviolabili si intendono tutte quelle posizioni giuridiche ritenute essenziali per qualsiasi società. Tali diritti, considerati, appunto, come la base di ogni comunità, non possono essere oggetto di revisione costituzionale. Inoltre, si tratta di posizioni giuridiche indisponibili, che non possono essere oggetto di trasmissione a terzi, né ci si può rinunciare. Ulteriore caratteristica è data dall’imprescrittibilità, vale a dire l’illimitata validità nel tempo. In altri termini, è imprescrittibile ogni diritto che non si estingue, nonostante il trascorrere del tempo, senza che questo venga esercitato.
Le funzioni racchiuse all’interno di tale norma sono molteplici e le possiamo racchiudere sotto la “lente d’ingrandimento” di due principi: il principio solidaristico ed il principio pluralistico. Per ciò che concerne il primo principio, si attua mediante il riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo inteso come singolo (libertà individuali); mentre il principio pluralistico si realizza attraverso la individuazione delle posizioni giuridiche essenziali dell’uomo all’interno delle formazioni sociali (libertà collettive, es. diritto di associazione).
È importante evidenziare che qualora dovesse registrarsi un contrasto tra diritti egualmente tutelati, la Corte Costituzionale opera un bilanciamento tra essi, facendo recedere uno dei diritti in contrasto. Il bilanciamento tra diritti deve avvenire nel rispetto di alcune regole essenziali. In primo luogo, il conflitto deve aversi tra diritti costituzionalmente garantiti. La compressione del diritto che recede deve essere proporzionata. Per ultimo, il diritto sacrificato deve comunque essere tutelato (ad es. tramite indennizzo).
Oggi l’art. 2 Cost. riveste una portata sempre più internazionale, con il graduale riconoscimento di tali diritti non solo da parte del legislatore nazionale, bensì dalla comunità globale. Un passo molto importante è stato compiuto in ambito europeo con l’adozione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, cosiddetta CEDU, che garantisce, tra gli altri, il diritto alla vita, alla libertà, al rispetto della vita privata e familiare. Queste posizioni giuridiche non sono affatto statiche, essendo assistite da specifiche garanzie giurisdizionali dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (cd. Corte di Strasburgo).
- 7 Settembre 2024 -
4 commenti su “L’ora legale – Pillole di Costituzione a cura di Piergiorgio Ricca”
Quando mi capita di parlare di Costituzione, mi riferisco sempre a quella Italiana, quella inciuciata con l’Europa o quella globale è qualcosa di diverso oltre che dispersivo nei principi. Che siano morali, sanitari monetari e altro.
La Costituzione della Repubblica Italiana, garantisce i “diritti inviolabili dell’uomo” e chiede dei doveri inderogabili sulla vita sociale, nella politica e nell’economia pubblica.
Art. 2 2° paragrafo: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”.
Chi in teoria dovrebbe garantire questo, è lo Stato, cioè la Repubblica Italiana!
Oggi quanti diritti sono stati violati? Quello alla salute per primo!
Però la surrogata politica con la stampa a seguito, ci parlano sempre di doveri, proprio in questo periodo si fa un gran parlare di evasori. Mai si parla dei diritti, quelli che hanno sempre più ridimensionato e ridotti quasi al lumicino.
Nella Costituzione (proprio nel 2° art.) si parla anche che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Se non sbaglio con i sieri magici non c’era nessuna legge che ti obbligava, però hanno usato il ricatto. Anche in modo vile!
Sui diritti e sui doveri contemplati nella Costituzione ci sarebbe tanto da dire, di come tante cose siano profondamente cambiate, ma si rischia di dovere scrivere un libro e allora ognuno si fa la sua opinione.
Diritti e doveri, il punto è, secondo il mio modesto giudizio, che una buona parte (penso si tratti della maggioranza degli italiani) si interessa solo ai propri diritti, senza neppure rendersi conto della sostenibilità di quei diritti e, senza minimante pensare ai “doveri”.
Quella mentalità italiota che ci rende perdenti nei confronti dei cittadini degli altri stati
Ecco l’anomalia italiana.
Una folta schiera di “italioti” ha deciso che deve abbattere lo stato e l’ordine costituito di quello stato, è una guerra fredda ed inesorabile contro lo stato, si legge in tutto, lo stato deve tutto, ma sul come poter avere tutte quelle cose che si richiedono, nessuna idea, anzi, tutti devono punire quello stato “maledetto” che non soddisfa i propri sogni.
Ogni accadimento deve essere colpa dello stato, ogni accadimento non è mai causato dalla scadente moralità dei cittadini, questa è l’eterna illusione.
In qualche modo è ciò che fanno militarmente le bande dei delinquenti, le mafie, (giustappunto ieri si ricordava l’omicidio di Borsellino) quello che ha fatto da sempre e continua per sempre, la mafia.
Questo è il punto, si cerca di ignorare questa dinamica, eppure questo non è altro che la “mentalità mafiosa” che pervade questo sfortunato paese.
Lo STATO siamo noi, lo stato è costituito da cittadini in carne ed ossa, sia da un punto di vista organizzativo e dirigenziale, sia da un punto di vista politico, ogni persona che aziona i fili dello stato è il risultato di ciò che noi siamo, noi in ultima analisi siamo i veri responsabili, questa affermazione fa impazzire quelle mentalità “mafiose”, li turba al punto che odiano chi si permette di ricordare questa assoluta verità.
E poi vedi che, ogni scelta di quello stato viene osteggiata in tutto, ognuno di questi rivoluzionari della domenica ha da ridire su tutto, ma mai che si mette in mezzo, si rimbocchi le maniche a cercare di dare un contributo per cambiare ciò che non piace, solo criticare, solo distruggere, solo lamento, e poi nei casi più gravi si arriva al terrorismo ed alla mafia…
ma “la mafia non esiste”, il terrorismo non esiste”, “i limiti economici” non esistono”, “il cambiamento del clima non esiste”, “il rispetto dei patti con gli altri popoli” non servono, esistono solo “profumi e balocchi” in questo paese di “banane e canzonette”
@pippo, dal mio punto di vista, che ha Valenza storica, lo stato si deve fondare sulle famiglie, non sul singolo. Lo stato prospera sulle famiglie, sulla natalità, sulle scelte per le famiglie. Se ricade sul singolo, diventa mero esercizio di diritti individuali, trascende in puro egoismo e nessuna libertà, come stiamo assistendo oggi. Inoltre, la democrazia attuale, è ad uso e consumo, e come tutti i beni di consumo, e soggetta a scadenza e a rischio deriva totalitaristica, come anche qui stiamo assistendo.
Dov’è lo stato se lei elegge qualcuno è poi la ue decide al posto dei politici eletti dai cittadini? Dov’è lo stato se nessuno ha chiesto di entrare nella ue tramite strumenti democratici? Dov’è lo stato se nessuno democraticamente ha chiesto se spendere soldi per l’Ucraina? Dov’era lo stato quando obbligava a trattamenti sanitari senza fondamento scientifico? Dov’è lo stato quando vi sono solo intrallazzi economici e non si tutelano gli italiani ma chiunque al di fuori del proprio paese, quando hanno chiuso decine migliaia di aziende, sono aumentati a dismisura i poveri e gli anziani quest’inverno pativano il freddo e facevano la fila alla Caritas?
Bisogna rendersi conto che lo stato e palesemente da anni in mano a lobbies economiche che tirano i fili di politici da loro scelti o comprati. Prima si fa, prima si risolleva questo paese. E qui non c’entrano destre, sinistre, salvini schlein e via dicendo.
Lei dovrebbe essere il primo a gridare insieme agli altri, senza bandiere, a gridare questo schifo, se è italiano e ama il suo paese. Altrimenti, e complice. Anche se non si informa e complice, anche se giudica senza conoscere e complice, anche se la pensa diversamente ma vede la situazione reale e complice. Questa è la responsabilità del singolo cittadino in uno stato, e lo stato, se non è composto da famiglie, è destinato al fallimento.
“La massa è un gregge docile che può vivere senza un padrone. E’ talmente assetata di obbedienza da sottomettersi istintivamente a chiunque se ne proclami padrone.
La massa è impulsiva, mutevole e irritabile.
E’ governata quasi per intero dall’inconscio.
A seconda delle circostanze gli impulsi cui la massa obbedisce possono essere nobili o crudeli, eroici o pusillanimi; essi sono però comunque imperiosi al punto da non lasciare sussistere l’interesse personale, neanche quello dell’autoconservazione”.
Sigmund Freud