“Il tema delle infrastrutture sia stradali che ferroviarie ma anche quelle sociali, dagli asili alle scuole, agli ospedali sono quelle che possono fare una differenza per il nostro paese e in questo caso del mezzogiorno e quindi della Sicilia”
Ha esordito così Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, all’ombra del cantiere di inizio lavori del primo lotto – 18 chilometri- del costruendo raddoppio della superstrada Ragusa – Catania (Webuild Italia Spa di Milano la ditta assegnataria dei lavoro). E qui che Landini, presente il segretario generale della CGIL Sicilia, Alfio Mannino, ha tenuto l’incontro con la stampa affrontando anche altri temi che riguardano il salario minimo, l’occupazione giovanile “La Sicilia è una delle regioni con più alto indice di esodo di giovani verso altre mete e questo significa fare la lotta alla precarietà e allo sfruttamento”, la sanità, la qualità del lavoro. E su questa non si sta investendo soprattutto in sicurezza nei luoghi di lavoro. Landini valuta che si vira verso una strada di tagli ai servizi pubblici e ai servizi sociali. Sarebbe auspicabile che le strutture pubbliche potessero essere date in gestione al settore pubblico per garantire buona occupazione. “I soldi pubblici non possono servire a privatizzare la gestione del servizio sociale e dei servizi in generale. La Ragusa Catania è una di quelle infrastrutture che deve supportare lo sviluppo del sistema industriale e produttivo del territorio. “Collegare Ragusa con Catania non è solo collegare due città ma vuol dire mettere insieme la storia, l’economia agricola soprattutto di Ragusa e dargli così una prospettiva”.
Necessario investire sulle fonti rinnovabili e qui non si tratta di realizzare solo una strada ma di capire quale visione noi abbiamo e avremo della Sicilia e dell’Europa nei prossimi quindici anni, ribadisce Landini. Poi il tema dei controlli sulla condizione di lavoro, la malavita organizzata per evitare le infiltrazioni, la sicurezza,
Poi la denuncia contro il Governo Meloni. “Non si ascolta il sindacato, non si fa la lotta all’evasione fiscale, non rinnova i contratti, attacca la magistratura ben sapendo che in un paese democratico la magistratura deve essere indipendente e non deve rispondere a questa o a quella forza politica”. Poi Landini conclude che non è il momento della autonomia differenziata né tantomeno di dividere il Paese più di quanto non lo sia adesso. “Questo governo ha vinto le elezioni ma non ha la maggioranza del paese che condivide le scelte che sta facendo e che c’è bisogno che il Governo discuta, medi e si confronti anche con il mondo del lavoro e delle organizzazioni sindacali. Siamo noi che teniamo in piedi questo Paese e che paghiamo le tasse e quindi abbiamo il diritto di dire la nostra sul futuro dell’Italia”. Sul nuovo codice degli appalti hanno parlato prima di Landini, Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa e Franco Cascone, segretario generale della Fillea CGIL di Ragusa.
La preoccupazione è che la liberalizzazione dei sub appalti possa annidarsi il pericolo della corruzione e del malaffare. L’attenzione della CGIL sugli organi preposti sarà alta e sarà monitorato quello che succede. Dopo trent’anni si inizia a realizzare un’importante infrastruttura ed è necessario preservarne la qualità e la sicurezza del lavoro e il rispetto die contratti di lavoro.
Maurizio Landini prima dell’incontro con i giornalisti ha partecipato ad un’assemblea alla Metra, presieduta dal segretario generale della FIOM di Ragusa, Gabriele Celeghin che ha dato il benvenuto a Maurizio Landini. In quella sede sono stati trattati il tema del contratto, del potere d’acquisto dei salari soprattutto laddove la firma del contratto dei metalmeccanici ha dato un ottimo risultato in termine di recupero. Sollecitazione da parte dei lavoratori sul tema di un aumento reale delle retribuzioni come è avvenuto in Germania. Ma questo avviene, è stato detto, perché il Governo tedesco è parte attiva nelle scelte e invita i privati ad aumentare le retribuzioni per adeguali al potere d’acquisto degli emolumenti rispetto al caro vita e all’inflazione. Gli sgravi fiscali consentiti in quel paese alle imprese danno la possibilità di aumentare le retribuzioni. Il governo italiano, è stato ribadito, è lontano da questa logica e nell’azione non è sufficiente a rinnovare i contratti emulati in questo dal settore privato.
- 13 Ottobre 2024 -