La Cna restauratori Ragusa ha incontrato il soprintendente di Ragusa Antonino De Marco. La Cna era rappresentata da Antonella Pancaldo, presidente Cna restauratori Ragusa, da Giovanna Comes, presidente regionale dei restauratori, oltre a Carmelo Caccamo, segretario territoriale Cna Ragusa, nella qualità di responsabile regionale dei restauratori siciliani. Al centro del confronto l’importanza di tutelare la figura del restauratore. La Cna, da sempre, si è fatta promotrice delle norme di settore presenti nel Codice dei Beni culturali evidenziando che non ci possono essere lavori affidati a figure che non siano inserite negli elenchi ufficiali dei restauratori. Questo il punto centrale attorno al quale ruota tutto l’impianto del ragionamento sviluppato da Cna restauratori. Ecco perché la Cna diffida le stazioni appaltanti a far eseguire opere sotto tutela o vincolate senza la presenza di un restauratore. Un altro punto fermo, come ha sottolineato la Comes, è quello della progettazione, con la richiesta agli assessorati di riferimento del prezzario regionale sulle opere di restauro ed inoltre, così come prevede la normativa vigente, la necessità di inserire nella progettazione sui lavori di restauro la scheda tecnica di restauro redatta da un restauratore, soprattutto delle indagini preliminari di diagnostica per garantire al bene che si andrà a restaurare un progetto di qualità, a basso rischio di imprevisti per l’opera, per l’impresa di restauro e per la stazione appaltante.
“Oggi, tra l’altro, l’innovazione tecnologica, gli studi universitari applicati nella ricerca meticolosa dei materiali – è stato chiarito dall’associazione datoriale di categoria durante l’incontro – permettono di riportare alla luce e restaurare opere di grande pregio. Siamo circondati da opere di immenso valore e ci vantiamo di avere al nostro fianco restauratori di grande importanza su tutto il territorio regionale”. La Cna restauratori ha sottolineato, altresì, che porterà avanti nei confronti della Regione la necessità di far prevedere a monte l’inserimento della diagnostica nel restauro conservativo. Altrimenti, sarebbe come lavorare al buio e vanificare la straordinaria professionalità dei nostri artigiani. Inoltre, si è parlato anche dell’assenza, nel nuovo Codice degli appalti entrato in vigore dal 1° luglio, di norme a tutela della categoria. “Abbiamo apprezzato la disponibilità del soprintendente De Marco accompagnato dall’avvocato Alessio Santacroce – sottolinea Pancaldo – prepareremo assieme una iniziativa che coinvolgerà anche l’Ordine degli architetti così come è stato fatto nel corso di un appuntamento del genere tenutosi a Noto e organizzato dalla Cna territoriale di Siracusa”. “Abbiamo avviato – conclude Comes – una mappatura dei restauratori siciliani e delle loro esigenze nei territori. Ci confronteremo e incontreremo nelle province le Soprintendenze e i tecnici. Come Cna, abbiamo al nostro fianco restauratori di grande esperienza in tutti i settori del restauro e su tutto il territorio regionale. Ci faremo promotori nei confronti della Regione, e in particolare con gli assessorati di riferimento, della necessità di portare avanti queste nostre istanze e chiederemo, come fatto in passato, la creazione di un “tavolo tecnico” interdisciplinare per dare vita ad uno spazio di confronto e riflessione sulle problematiche del settore e sul futuro dei beni culturali nella nostra isola”. Dopo l’incontro con il soprintendente, la sede Cna di Ragusa ha ospitato un incontro, a cui ha partecipato anche il presidente della Cna territoriale Ragusa, Giuseppe Santocono, con tutti i restauratori della provincia con cui, oltre a comunicare l’esito del confronto, è stato avviato un dibattito di elevato livello professionale. A guidare il Mestiere per la Cna di Ragusa sarà la nuova responsabile Laura Lissandrello.
- 11 Ottobre 2024 -