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Nuovo codice appalti, le riflessioni della Cna edilizia Ragusa

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Il nuovo codice degli appalti, entrato pienamente in vigore dal primo di luglio, è uno strumento che nei fatti toglie ulteriori possibilità a quelle imprese, in particolare alle microimprese e alle giovani imprese, che vogliono cimentarsi nei lavori pubblici. Infatti, con questa “nuova norma” gli enti appaltanti (Comuni, Libero consorzio, etc.) possono affidare, in maniera diretta, i lavori sotto 150mila euro senza confronto delle offerte. Invece, per lavori fino a 5 milioni di euro potranno affidare gli appalti senza bando ma con procedura negoziata; cioè le stazioni appaltanti consulteranno gli operatori economici da loro scelti e negozieranno con uno o più di essi le condizioni dell’appalto. “Oltre il 90% degli appalti provinciali (ma anche di tutto il territorio nazionale) saranno affidati con questo sistema. E’ quanto evidenzia, in una nota, l’esecutivo Cna edilizia territoriale di Ragusa. “In questo modo – continua il responsabile provinciale Cna Edilizia, Giorgio Stracquadanio – è presumibile che grazie a questo nuovo codice solo le imprese che negli anni hanno costruito un rapporto diretto con la politica, ma anche con il sistema burocratico degli enti, potranno avere maggiori possibilità di affidamento. E’ ipotizzabile che le attività che vogliono affacciarsi ai lavori pubblici, forse, potranno fare le imprese subappaltanti”. Il subappalto, cioè quando l’appaltatore affida ad un terzo parte dell’opera che gli è stata appaltata, porta con sé una progressiva riduzione del prezzo della prestazione. Tutto ciò, a volte, ha determinato e può determinare: o una minore qualità delle opere, o un minor guadagno per l’impresa subappaltante, o una riduzione delle condizioni di lavoro del personale impiegato dalla stessa.
L’esecutivo Cna Edilizia territoriale di Ragusa, pur conoscendo la correttezza delle imprese che operano in questo territorio, per evitare che si possano causare comportamenti di questo tipo, invita i rappresentanti di tutte le stazioni appaltanti ad aggiornare o istituire l’albo delle imprese di fiducia da dove attingere e affidare, con una rotazione reale, gli incarichi. L’edilizia e più complessivamente il comparto delle costruzioni sta attraversando un periodo molto complicato. I lavori pubblici, soprattutto quelli con importo sotto i 150mila euro, possono diventare una buona opportunità per le microimprese del settore. “Sulla base di ciò è intenzione della nostra organizzazione di categoria, proprio per sostenere le microimprese – chiariscono dalla Cna edilizia territoriale di Ragusa – avviare un confronto con le amministrazioni comunali in modo da poter intraprendere al meglio questo tipo di percorso”.

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