No alla discarica in contrada Lanzagallo tra Pozzallo e Ispica. Il caso è ancora aperto. E, per questo motivo, rispondendo alle sollecitazioni del comitato Lanzagallo-Graffetta, il parlamentare europeo Ignazio Corrao ha deciso di effettuare un sopralluogo in zona per ascoltare dalla viva voce dei residenti di un vero e proprio polmone verde, a due passi dal mare e accanto al centro abitato, quale il tenore delle rimostranze. L’on. Corrao, con la presenza della parlamentare regionale Stefania Campo e del consigliere comunale di Ispica Paolo Monaca, ha incontrato una delegazione di residenti che si sono riuniti in comitato per fronteggiare questa assurda volontà di deturpare un piccolo paradiso ambientale. “E’ assurdo – ha spiegato Corrao – che, in questo luogo dove l’agricoltura è una risorsa, intendano costruire una megadiscarica, altamente impattante su un territorio che sta provando a rialzarsi dopo aver subito la presenza di un’altra discarica mai bonificata da 40 anni. Il tristemente classico scempio ambientale subito dai cittadini per favorire la speculazione economica di qualcuno. Ho informato la Commissione europea e denunciato tutto al Tar. Bruxelles intanto ha già risposto positivamente al mio intervento intimando lo stop. Una prima significativa vittoria. Ma anche in questo caso, però, non si comprende il veloce via libera da parte della Regione Siciliana”. “Ringraziamo l’on. Corrao per la sua presenza sul posto e per avere effettuato un sopralluogo in zona oltre a un altro sopralluogo presso l’ex discarica di Graffetta – dice il consigliere Monaca – è stato di parola e ne prendiamo atto. Insieme al comitato Lanzagallo-Graffetta e ai residenti di contrada Lanzagallo, abbiamo deciso di non abbassare la testa. Voglio ringraziare Daniela Rao Rubera e Romero Leone del comitato per l’ospitalità e tutte le amiche e gli amici presenti che hanno deciso di aiutarci perché il nostro territorio sia rispettato quanto gli altri”. “Stiamo parlando – ha concluso Corrao – di una zona a grande vocazione turistica, vicino al mare, con un potenziale ancora solo minimamente o parzialmente espresso e che in realtà potrebbe, nel futuro, diventare ancora più grande. Ecco perché andarlo a guastare, a rovinare, creando oltre all’impatto visivo quelle che sono le conseguenze in termini di cattivi odori e di inquinamento del terreno, è una scelta scellerata oltre che in violazione a tutta una serie di norme che abbiamo indicato nel richiedere l’intervento della Commissione europea che ha risposto chiedendo alle autorità italiane di verificare. C’è poi il ricorso al Tar che speriamo porti a un esito positivo per tutta questa comunità e per la salvaguardia di un paesaggio di una bellezza assolutamente straordinaria”.
- 24 Gennaio 2025 -