Era stata trovata cadavere, distesa nuda su un letto, dopo aver assunto sostanze alcoliche e psicofarmaci. Così è morta il 18 gennaio di tre anni fa Larysa Lysenko, 57 anni, cittadina ucraina, residente a Ragusa. Nell’imminenza dei fatti, fu subito indagato il proprietario della casa del quartiere Carmine a Ragusa, che aveva chiamato i soccorsi. E’ stato lui, secondo la Procura a somministrare il mix letale di alcol e benzodiazepine al fine di abusarne sessualmente. Purtroppo ciò è stato fatale per la donna che è morta per insufficienza respiratoria mentre l’uomo non esitava a realizzare foto della donna nuda in stato di incoscienza per inviarle a terze persone. Il Gup del Tribunale di Ragusa, Maria Rabini, ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputato. Il processo inizierà il 9 giugno. La mamma, la sorella ed il marito della vittima si sono costituiti parte civile rispettivamente con gli avvocati Giuseppe Rabbito e Pietro Marino del foro di Caltagirone e l’avvocato Michele Savarese del foro di Ragusa. “In dibattimento – afferma l’avvocato Savarese -, bisognerà anche capire se chi ha somministrato il mix micidiale di alcol e farmaci che ha determinato la morte della povera Larysa, fosse consapevole della possibilità del verificarsi di tale evento quanto meno nella forma del cosiddetto dolo eventuale”. L’autopsia è stata effettuata dal medico legale Giuseppe Iuvara e dal tossicologo forense Pietro Zuccarello.
Il pubblico ministero Monica Monego ed il procuratore Fabio D’Anna hanno chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per l’uomo per i reati di violenza sessuale, morte come conseguenza di altro delitto e concorso in diffusione di video sessuali. A giudizio un ragusano di 53 anni, l’uomo che ha dato l’allarme. L’imputato è difeso dall’avvocato Daniele Drago.
- 7 Settembre 2024 -
1 commento su “Ucraina morta a Ragusa. Rinviato a giudizio locatore della casa”
L ‘assuefazione mediatica , in generale, dell ‘epoca presente ci lascia basiti e subito dopo indifferenti di fronte a innumerevoli fatti di cronaca, così come vengono riportati nei notiziari, come se avessimo perduto tutti la capacità di indignazione.
Certo solo la magistratura alla fine dei vari gradi di giudizio potrà e dovrà dire l ‘ultima parola , per ogni singolo caso. A noi umili lettori e cittadini non ci resta che affermare , se i fatti sono quelli che leggiamo : la realtà è diventata più inverosimile di un sogno o di un romanzo giallo di Hichycook o come si scrive. Altro che un Italia unita in trepidante attesa, aspettando la liberazione e la salvezza di Alfredino , caduto nel pozzo artesiano.