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Modica. Risorgimento italiano nelle collezioni del museo civico

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In programma venerdì 21 aprile alle ore 18.00 al Museo “F. Libero Belgiorno”, Auditorium Palazzo della Cultura (Sala Triberio) un importante evento culturale, “Modica e il Risorgimento Italiano nelle Collezioni del Museo Civico di Modica”. L’incontro, organizzato dal Comune di Modica, dal Museo Civico e dall’Unitre di Modica, sarà tenuto dal prof. Giuseppe Barone che illustrerà tra gli altri anche i documenti risorgimentali, esposti nel Museo e la lettera autografa di Giuseppe Garibaldi del 2 febbraio 1863. Un appuntamento da non mancare – ha dichiarato il Commissario Straordinario Domenica Ficano – perché sarà un altro momento di grande spessore Culturale.

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7 commenti su “Modica. Risorgimento italiano nelle collezioni del museo civico”

  1. Siamo il paese dove si allestiscono mostre per un celebre farabutto massone dall’immagine distorta dalla menzogna, così come per il cd. Risorgimento italiano, che nulla di onorevole e patriottico lascia se non in una curiosa storia inventata in parallelo, ed insegnata, a quella sanguinaria ed economica avvenuta. Curioso poi, proprio nell’ex Regno delle Due Sicilie, dove sono stati commessi i peggiori massacri, dove più ha infierito, dove l’orgoglio di un popolo una volta unito è stato distrutto, dove grazie a lui, e a chi dietro di lui, è nata la mafia. La memoria storica è perduta nelle vecchie generazioni, figuriamoci nelle nuove. Altro che risorgimento, quello è stato l’inizio della fine alla quale stiamo assistendo.

  2. Orazio ispettore privato

    “Non si affitta ai meridionali” molti cartelli con scritte come queste sono stati esposti , durante la storia dell unità d’Italia in molti edifici del nord , per non parlare del carro consunto della questione meridionale , che si trascina fino a oggi , forse abbellito e ristrutturato, a volte viene da pensare ai trapianti d’organo e alle crisi di rigetto , forse appunto la storia andrebbe riscritta o la storia rappresentata e simbolica dovrebbe rispecchiare più fedelmente la storia reale è concreta così come è stata.

  3. Cittadino curioso

    Il problema storico è se appunto per il meridione si è trattato di risorgimento o di colonizzazione , complici i ricchi proprietari terrieri , la questione meridionale cozza con l ‘idea di risorgimento, nuove tasse per industrializzate ulteriormente il nord e costruirvi infrastrutture e poi disprezzare i poveri immigrati con la classica valigia di cartone , da non affittare loro la casa, che lasciavano i loro affetti più cari in cerca di un futuro migliore.

  4. @cittadino curioso, a mio umile avviso si tratta di invasione di stato sovrano, con corruzione, stragi, distruzione dell’economia, furto di beni e di uno dei tesori di più alto valore per le casse disastrate dei Savoia, chiusura di uno dei migliori tessuti produttivi al mondo (dal nord emigravano al sud), barbarie inaudite ed odio feroce contro i meridionali. Utile ricordare anche il famigerato museo Cesare Lombroso, tutt’ora aperto per motivazioni ”storiche”, ma di una vergogna inaudita. Per la prima volta forse nella storia il meridione era unito e cercava di riconquistare la sua sovranità, ma ebbe la peggio, ed i siciliani si rassegnarono. Tutt’ora si vive nella rassegnazione , non ci si lamenta e si vive con ”oggi ho mangiato, domani si vedrà”. Senza il sud, il nord oggi non sarebbe ciò che è (nord ovest, il nord est sicuramente si). Bisogna recuperare la dignità e l’orgoglio, partendo dalla verità storica.

  5. Cittadino curioso

    Certo , la realtà è molto complessa e variegata , quella storica è sociale in particolare , ma come è ovvio la storia dei fatti , non quella ricostruita o dei libri , non sempre segue il binario della giustizia, anzi al contrario . Certa mentalità fatalista accetta le cose per il fatto stesso che sono avvenute , così è è così deve essere ragiona. Fratelli d’ Italia, così inizia l ‘inno nazionale , ma quanti Giuda iscariota ci sono stati a disprezzare e denigrare i fratelli meridionali dall ‘unità a oggi.Cesare Lombroso studiava le forme dei crani dei meridionali per dimostrare i pregiudizi dei più, meglio fosse stato studiare il DNA dei meridionali e rintracciare i geni greci e arabi. Comunque una sostanziale differenza generale c’è, è molto difficile negarlo . Molte cose appaiono improprie e artificiali, mi riferisco all’abbandono progressivo del dialetto e alla progressiva snaturalizzazione , con la pressoché totale cancellazione della sicilianita’ , come modo di essere , di sentire e vedere la vita , che per comprendere bisogna ascoltare certe canzoni in lingua siciliana di Battiato, Balistreri o Pino Villa. Si preferisce scimmiottare improbabili (paradossalmente reali) modelli artificiali, pubblicitari e massimediatici , che vivere secondo se stessi , non il colore della facciata , ma fondamenta, pilastri , tetti, intonaci e pavimenti : l’essenza siciliana. Bisognerebbe partire dall ‘introduzione della lingua siciliana e della storia della Sicilia, come discipline di studio nella scuola siciliana. Ma c’e molto da fare e sembra utopia riuscire a non lasciarsi travolgere dalla fiumara massificante e omologante della società dei consumi.

  6. @Cittadino curioso
    Capisco che Cittadino curioso ama profondamente la Sicilia, anche tutti noi la amiamo,
    siamo siciliani come lei, ma occorre comprendere senza campanilismo e con rispetto della storia.
    “La storia dei fatti , non quella ricostruita o dei libri”, ma quale è la storia che lei non riconosce, ci racconti.
    La Sicilia non ha alcuna identità, se ne faccia una ragione, i siciliani hanno accettato supinamente tutte le dominazioni possibili, quelle che lei orgogliosamente elenca, nel nostro sangue ci sono sicuramente tracce di tutti i conquistatori: greci, arabi, spagnoli, piemontesi, Garibaldini, americani… tutti, mai i Siciliani MAI si sono difesi o ribellati… ergo, i siciliani siamo fatti così, ma questo significa che non hanno nessuna identità, cerchi di comprendere, questa non è una offesa come presumibilmente lei potrà immaginare, questi sono i fatti.
    Quando arrivarono i garibaldini, erano in 1000 e non centinai di migliaia di soldati, i siciliani si arruolarono, oggi sento tanti che si lamentano dell’attuale perchè erano meglio i Borboni… ci sarebbe da ridere, ma stiamo commentando e non possiamo farlo.
    Arrivarono gli Americani e via con l’armistizio… e loro sempre i soliti siciliani tranquilli… e oggi molti si lamentano degli americani, legga tanti commenti.
    Negli anni novanta si formarono tanti movimenti indipendentisti nel sud Italia:
    Movimento per la rinascita meridionale (MRM);
    Movimento Autonomista Meridionale (MAM);
    Movimento Indipendentista Meridionale (MIM);
    Movimento per l’indipendenza della Sicilia (MIS);
    Comitato Veneto Autonomo (CVA);
    Movimento delle autonomie del Sud (MAS);
    Lega Sud Ausonia (LSA);
    Movimento per la libertà del Meridione (MLM);
    Alleanza Siciliana (AS);
    ma non si illuda, cittadino curioso, erano tanti movimenti che avevano alle spalle la MASSONERIA e la MAFIA (vada a vedere il film “La trattativa” e si renderà conto: Gelli, Dell’utri, ecc…) e servivano a destabilizzare lo stato e non c’era niente di conveniente in tutto questo, non voglio menzionare la mafia, ma sarebbe inutile.
    Un saluto Cittadino curioso, non si “addannassi a vita”, veda come stanno veramente le cose, sarà più utile che semplice tifo.

  7. Cittadino Curioso

    Consiglio a tutti i lettori un bellissimo libro del famoso etnologo siciliano Giuseppe Pitrè : ” Il popolo siciliano” , per rendersi conto che al di là delle dominazioni , mescolanze e fusioni e delle variazioni dialettali , il popolo siciliano è un popolo molto omogeneo , riguardo alle caratteristiche generali e identitarie. Basti ricordare la guerra dei vespri nel 1282 e la ribellione di popolo che portò alla cacciata degli angioini, per rendersi conto della profondità delle caratteristiche che univano il popolo siciliano ( Un soldato francese aveva allungato le mani su una giovane nobildonna per una supposta perquisizione …) Ispirandosi ai vespri siciliani nel 1942 si diete vita al mis un movimento indipendentista siciliano, che tentando un ‘insurrezione separatista , avendo formato nel febbraio 1945 , l’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia (EVIS) non mancò di scontrarsi con l’esercito italiano , mandato a reprimerlo. In uno scontro con i Carabinieri rimaneva ucciso il comandante dell’EVIS Antonio Canepa . Prese il su posto Concetto Gallo che poi farà entrare Giuliano e altri ecc. Se ascolto le canzoni di Rosa Balistreri non ho bisogno di nessun riscontro nei libri per essere certo dell’esistenza di un popolo siciliano , mi commuovo ma non mi danno.

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