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Elly Schlein nuova segretaria nazionale del Partito Democratico

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Elly Schlein nuova segretaria nazionale del Partito Democratico.
Anche nei comuni dell’ex provincia di Ragusa si sono tenute le elezioni primarie aperte per la elezione del segretario nazionale. Si è votato nei 12 comuni, in 15 gazebo e postazioni. “Anche a Ragusa – dice il segretario di Federazione, Bartolo Giaquinta – una grande prova di democrazia con la partecipazione al voto di oltre 4000 votanti (4052).  Un ringraziamento a tutti i volontari che hanno permesso l’allestimento e il funzionamento delle postazioni”.
A Ragusa ha prevalso Stefano Bonaccini con il 64%, Elly Schlein ha riportato il 34 %.
“Il Partito Democratico c’è e riparte compatto con nuova forza e impegno politico”.

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13 commenti su “Elly Schlein nuova segretaria nazionale del Partito Democratico”

  1. Classe 1985, a 38 anni, Schlein che all’anagrafe di Lugano (Svizzera) è registrata “Elena Ethel” è laureata in giurisprudenza a Bologna. Madre italiana, padre americano ebreo. Ha partecipato alla campagna per l’elezione di Barack Obama negli Stati Uniti. Da giovanissima è attivista in diverse associazioni per i diritti e scrive di cinema. Durante l’elezione del Napolitano bis (mentre si consuma il dramma dei 101 franchi tiratori nel Pd), Elly dà vita con molti altri alla mobilitazione nazionale di protesta OccupyPD contro le larghe intese, organizzando la rete a livello nazionale. Nel 2013 alle primarie Pd sostiene la mozione Civati, l’anno seguente è eletta eurodeputata nelle liste del Pd con cui rompe nel 2015 dopo l’approvazione della legge elettorale Italicum. Una delle sue battaglie a Bruxelles è la riforma del Regolamento di Dublino. Nel 2020 è eletta in Emilia Romagna e diventa la vice del presidente Bonaccini, suo sfidante alle primarie del 2023. Elly Schlein l’aveva detto al con una sicurezza impressionante — «sono convinta di vincere» —; ma ci credevano in pochi, oltre a lei e al suo mentore Franceschini («una come Elly nasce ogni dieci anni»). Il risultato dell’ultima piovosa domenica di febbraio è un cataclisma nella sinistra italiana. Non soltanto si sono espressi più elettori del previsto; non soltanto hanno spazzato via sondaggi e pronostici; hanno ribaltato pure il voto degli iscritti, che aveva nettamente premiato . A guardare la vittoria di Elly Schlein con gli occhiali della politica, la si potrebbe definire un regalo a Renzi e Calenda, che erano finiti in un angolo dopo il flop della Moratti e ora esultano: il voto palesemente antirenziano di ieri apre spazio al centro e quindi all’odiato Renzi. Neppure Giorgia Meloni è dispiaciuta: il presidente dell’Emilia Romagna appariva un avversario più solido e sperimentato di una giovane priva di esperienza amministrativa. Eppure mai come stavolta a guardare la vittoria della Schlein con gli occhiali della politica si rischia di non capire nulla. Il segno del nostro tempo è la rivolta contro l’establishment, il sistema, e tutto quanto è percepito come «vecchio». Certo, la Schlein era sostenuta da una parte della nomenklatura del Pd, a cominciare appunto da Franceschini. Ma rispetto al figlio del partito, al «comunista emiliano» Bonaccini, una giovane donna che al Pd sino a poco fa non era neppure iscritta ha rappresentato il Nuovo. Una scelta radicale, che la base ha fatto d’istinto più che con il ragionamento, pensando di non avere nulla da perdere. La svolta è venuta dalle grandi città, e rispecchia il cambiamento sociale della sinistra italiana. Il Pd non è più il partito delle coop, dell’asse tosco-emiliano, degli artigiani rossi. È un partito di borghesia metropolitana, attento ai diritti civili, alle ragioni della piazza e dei movimenti, dalle Sardine agli «antifa». Elettori che , e che non hanno perdonato a Bonaccini le parole con cui riconosceva alla Meloni una certa capacità. Elettori che hanno scoperto la Schlein alla vigilia delle elezioni del 25 settembre, quando alla nota rivendicazione di identità della Meloni – «io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana…» – ha contrapposto la propria rivendicazione di identità: «Sono una donna, amo una donna, non sono madre, ma non sono meno donna per questo». Ora può succedere di tutto. Che il partito si ricompatti, o che i centristi ex renziani raggiungano il loro vecchio capo. Che il Pd ribadisca la linea filo-ucraina o la ammorbidisca. Che il rapporto con i Cinque Stelle rinasca o che aumenti la competizione a sinistra. Che gli elettori liberali, moderati, cattolici guardino altrove o che la nuova segretaria sappia avvicinare alla politica una nuova generazione, che in parte si è mossa – per la prima volta – già ieri. L’esperienza del passato è che non esiste un posto più precario della segreteria del Pd. Eppure una segretaria come Elly Schlein il partito non l’ha mai avuta; e non solo perché non ha mai avuto una leader donna. Finora il Pd è stato retto da ex democristiani — il padre fondatore Prodi, il suo figlio politico Enrico Letta, il rottamatore Renzi, lo stesso Franceschini — o da uomini formatisi nel Pci ma navigatori di lungo corso, ben noti all’opinione pubblica, non esattamente percepiti come radicali, da Veltroni a Zingaretti passando per Bersani. Elly Schlein è una novità e un esperimento. Se la gente percepirà che dietro di lei ci sono i soliti, non sarà una novità e non sarà un esperimento lungo. Lo stesso accadrà se la forte carica ideale che la anima assumerà un carattere ideologico distante dalla realtà, se la nuova leader si rivolgerà al Paese come vorrebbe che fosse, non come è. Eppure è possibile anche che Elly Schlein sia destinata a sorprendere ancora una volta.

  2. Non li vota nessuno, solo quattro gatti indottrinati, e si nominano segretari. Stessa cosa alle elezioni, votano solo tre italiani su dieci, praticamente solo gli indottrinati, aggiungete le schede bianche, praticamente non vota più nessuno. E festeggiano pure la vittoria. Poi una volta al potere calpestano tutti i giorni la Costituzione, e la dignità dei cittadini, facendo solo i propri interessi, e ubbidiscono alla dittatura che gli impone quel covo della Comunità Europea, e Stati Uniti. E non mi riferisco solo al PD. Ma a tutti gli schieramenti politici. 5 stelle compresi, che dovevano aprire il Parlamento. Stessa cosa per la Meloni adesso! Se penso cosa diceva in campagna elettorale…..pensate che era contraria pure alle sanzioni alla Russia, ridicoli!!! Adesso ubbidisce alla dittatura europea e americana, con recite obbligate. E parlano di democrazia, come di diritti umani. Hanno distrutto una nazione.

  3. Gino, per lei è tutto nero. Non le va bene nulla. Sono tutti una matta di ladri. Vada in Russia, lì si troverà benissimo e sarà autorizzato ad aprire la bocca a comando e a pisciare in un bicchiere. Oppure perché non si candida lei così vedremo cosa riesce a fare? Mah!!!

  4. Cittadino, ma una sua idea originale? Solo copia ed incolla, possiamo leggere nei siti da cui lei ha attinto.

    Mi dispiace per il suo entusiasmo, ma Elly Schlein purtroppo decreterà la fine del pd.
    I progressisti già ci sono da quelle parti e si chiamano m5s con a capo Conte, lei, la Schlein dove si collocherà?
    Ultima nota per cittadino, vada a vedere i partecipanti del PD nelle primarie di tutti gli altri anno, da sempre e si renderà conto che un milione di votanti sono pochissimi, rispetto al passato, forse lei fa il confronto con il m5s dove votano qualche migliaio di persone.

    Cittadino ritorni alla corte di Conte e non se ne parla più, lui ora incasserà tutto il bottino del PD ad eccezione di coloro che se andranno con il terzo polo.

  5. E poi, chi era di sinistra o di sinistra integralista sarebbe sempre rimasto in quel campo, ciò che serviva al PD era attrarre voti dal centro per evolvere.
    Ma è un concetto molto difficile, è più semplice seguire la pancia del paese e “divertirsi”.
    Noi osserveremo con attenzione e rispetto, questa linea farà “ingrassare” la Meloni.

  6. “Il Partito Democratico c’è e riparte compatto con nuova forza e impegno politico”.
    Quest’ultima frase mi suona di ridicolo visto che la politica in Italia e nel resto d’Europa non esiste. Solo un’accozzaglia di persone che fingono una politica senza portafoglio. Cioè senza potere alcuno. Solo servilismo al potere finanziario che li comanda e orienta come marionette.
    Tutto il resto è propagandare una finzione per farci credere che viviamo in democrazia e che la politica ha in mano il potere. Pura e semplice utopia!

  7. Pietro
    Non ci tengo assolutamente che lei sia d’accordo con me, anche per il grado di educazione che ha per esprimersi. Si rivolga ai maleducati del suo stesso livello. Su dove andare decido sempre io, Non appartengo al gregge come lei (scusi il termine, ma è una conseguenza alla sua volgarità). Le auguro un buon pomeriggio. E mi auguro che non sia genitore, perché altrimenti posso solo immaginare che genere di figli può crescere uno che si esprime come lei.

  8. @cittadino
    “Eppure è possibile anche che Elly Schlein sia destinata a sorprendere ancora una volta”
    le chiedo ma quante volte l’ha sorpreso la Schlein? Le rammento che è una radical-schich arrivata dal nulla e Renzi l’ha candidata e fatta eleggere alle Europee in un collegio sicuro… quale sorpresa?

    oggi è stata messa in mezzo dal vecchiume del PD per dare l’impressione di essere il nuovo, ma non c’è nessun nuovo, anzi, contribuirà e questo è certo alla spaccatura definitiva del PD.

    Veltroni aveva riunito la sinistra del pds ex comunisti oramai consapevoli, dopo la caduta del muro di berlino, che non si poteva andare oltre in quella direzione, riunito dicevo con il partito popolare – poi diventato margherita creando il PD un partito di centro sinistra.

    Oggi D’Alema, Zingaretti, Bersani e compagnia bella hanno distrutto tutto solo per fare dispetto a Renzi, peccato che, i riformisti ed i moderati del centrosinistra piddino si faranno le valigie e il pd rimasto dallo scisma con a capo la Schlein andrà a nozze con il m5s sotto il padrone Conte.
    Alla faccia di bibbiano e degli insulti degli ultimi anni, ma cosa non si fà per avere un briciolo di potere immeritato.
    La storia dovrà ancora essere scritta, ma qualche ipotesi si può benissimo fare.

    Mi fanno ridere coloro che se la prendono con i renziani, senza accorgersi che nel PD sono tutti renziani che ora sono contro renzi per non ereditare la sua impopolarità, erano renziani quando renzi vinse alle primarie con due milioni di voti solo per lui, altro che un milione diviso con bonaccini come la Schlein,
    la Schlein è perfettamente come tutti gli altri e cioè RENZIANI rinnegati.
    Buona vita a tutti.

  9. Oggi il partito democratico è al 16,7%… aspetteremo qualche mese e tireremo le somme, auguri al PD.

  10. Cosa e chi rappresenta?
    Gioventu bruciate, figli di papà e mafaniente col conto in banca..nell’Emilia

    Guareschi avrebbe di che scrivere, il suo Peppone avrebbe imbracciato la vanga per cacciarla via dai comizi in piazza.
    Don Camillo avrebbe suonato a martello le campane, e scomunicata a bastonate.

  11. Vincenzo entra sempre nel merito e dettaglia ciò che scrive, spiega correttamente, ho verificato ogni parola lui ha scritto e mi sembra corretto.
    Non entro nella valutazione politica, ma il rischio di scissione è reale e concreto.
    Spero la Schlein sia prudente e non faccia errori come altri leader del passato, magari qualcuno che pur avendo idee concrete e serie ha pensato di rottamare i vecchi del passato e poi è stato distrutto dai quei vecchi.
    Ora quei vecchi del passato mettono in mezzo lei, la Schlein, sicuramente competente (a parole, ma i fatti non li conosciamo) e se lei pensa di fare come Renzi, ne subirà le stesse conseguenze.
    Ho già visto che ha parlato male di qualcuno, la Serracchiani sta uscendo, Fioroni è già fuori, e mi voglio fermare per essere ancora positivo, ma spero si fermi lei innanzitutto.
    Ma se lei pensa di distruggere ciò che non le piace, purtroppo per lei, finirà presto, anzi, per meglio dire finirà il PD, presto.
    Il terzo polo non cerca di meglio e ringrazia.

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