Nel 1995 Umberto Eco scrisse un piccolo articolo intitolato, profeticamente, Il fascismo eterno in cui dettaglia una serie di sintomi comuni a ogni ideología Neo o pre-fascista. Molto preoccupato, Eco avverte di certi discorsi e narrazioni che fingono di essere democratici ma che non lo sono. A questa lista bisognerebbe aggiungere oggi “Il superamento dell’ideologia”. Lo scopo di questa nota è quello di rendere ridicola questa stravagante teoría. Eco dice “Lo spirito critico ammette distinzioni e distinguere è segno di modernità, il disaccordo è uno strumento di progresso delle conoscenze”. Superate le ideologie (dico io) si eliminano i disaccordi. “Il disaccordo è, inoltre, segno di diversità, il fascismo cerca il consenso e sfrutta la paura della differenza”. “L’elitarismo è un aspetto di ogni ideologia reazionaria perché è fondamentalmente aristocratica”. Consideriamo per un momento di scartare le ideologie. Cosa facciamo con la laurea in Scienze Politiche? Bisognerebbe anche eliminare dal dizionario diverse parole: avanguardia, conservatorismo, liberale, reazionario, monarchico, anarchismo, socialismo, anarchico capitalismo, comunismo, demagogia, autarchico, repubblicano, tirannia, oligarchia e un lungo eccetera di termini che riferiscono diverse ideologie. Si può abolire il Diritto senza ideologie? Cosa facciamo con la Proprietà Privata? Aboliamo i Diritti Umani? Diritti degli Animali? La difesa dell’Ecologia? Ricordiamo che il suffragio femminile universale è una conquista di governi democratici con ideologie concrete. Una comunità di formiche ha ideologia? La nuova stravaganza oggi è quella di fare una Dichiarazione di Principi per superare le ideologie (alcuni hanno già provato) Si può giocare al Fascismo in molti modi e il nome del gioco non cambia. L’ideologia deve essere studiata come falsa credenza perché nel XX secolo l’hanno degradata fino all’oblio o alla confusione e perché l’uso dispregiativo del termine intende l’ideologia come discorso di Controllo Sociale. È accusata di essere radicale ma essere radicale è attaccare un problema alla radice. E la radice per l’uomo, è l’uomo stesso. Il fondamento di ogni ideologia sono le contraddizioni sociali. Marx pensava che finché una società non supera le sue contraddizioni di Classe (sociale) non si potranno superare le ideologie. Superare le ideologie creerebbe un vuoto ideologico che dovrebbe essere riempito, da chi? Forse da quelli stessi che dicono che bisogna superare le ideologie. Non si rende conto il lettore? È un modo per svuotare di contenuto il Soggetto Sociale per “riprogrammarlo con qualcos’altro”. Che sorpresa! Cento anni fa l’orrore è venuto dalla mano delle Camicie Nere, oggi può arrivare dalla Morbida Persuasione del Consenso. Una volta superato il Soggetto Ideologico, come prendere decisioni per governare la città? Coloro che difendono questa stravaganza parlano di Idee che sostituiscono le Ideologie. Ma come sviluppare le idee se non in modo ideologico? È imbarazzante scriverlo, questo viene insegnato al primo anno di Filosofia (epistemologia di base) Ho la sensazione che coloro che gridano il superamento delle ideologie aprono temerariamente il vaso di Pandora o hanno dimenticato la Storia di Roma (Le idi di marzo, per esempio) Superate le ideologie, perché abbiamo bisogno del Parlamento? (o del Consiglio Comunale?) Avendo perso il loro potere di mandato i cittadini non agiscono e sono chiamati solo pars pro toto a svolgere il ruolo di popolo. Ricordiamo che Mussolini ha liquidato il Parlamento. Superate le ideologie, come distinguere chi votare? In tempi di ipocrisia ogni sincerità sembra cinismo.
Ruben Ricca (regista e autore)
4 commenti su “La minaccia fantasma…di Ruben Ricca”
L’articolo genera, anche in chi come me non ha competenze al riguardo, varie considerazioni che danno àdito a conclusioni tra il logico e l’inverosimile.
Sincerità è coerenza del pensiero. Ideologia è coerenza di un modo di pensare più o meno condiviso.Coerenza è concordanza fra pensiero e azione.Libertà è diritto di esprimere il proprio pensiero e di scegliere il proprio modo di vivere, nel rispetto della comunità sociale e in armonia con i suoi membri.A cavallo tra il XIX e il XX secolo, nell’arco temporale della sua esistenza che racchiude i due terribili conflitti mondiali, il filosofo francese Emil-Auguste Chartier ammoniva che “niente è più pericoloso di un’idea quando questa è l’unica che si ha”. Democrazia è rappresentanza del potere che appartiene al popolo.La Democrazia italiana afferma la libertà sul disordine ideologico delle storture totalitarie attraverso il riconoscimento della dignità dell’individuo sotto l’ègida della Costituzione che ha illuminato la Repubblica, dandola alla luce.Penso che quando si trascendono sincerità d’animo e buoni propositi, alla loro origine, gli ideali innescano flutti impetuosi di onde che si frangono contro gli scogli dell’interesse ed esplodono nella schiuma scomposta delle ideologie.Indignano le aule parlamentari trasformate in arene, i parlamentari che si azzuffano verbalmente e fisicamente anziché dibattere civilmente con il linguaggio consono e la competenza adeguata alla carica che rivestono e ai ruoli loro affidati.Assorda la cacòfonia quotidiana prodotta ininterrottamente nel corso di decenni, senza lesinare occasioni e pretesti, dai vari esponenti delle compagini governative e delle squadre politico-amministrative che le completano.Stonati e inopportuni scampanii da troppo tempo contribuiscono a stordire e confondere, senza interruzioni di continuità, gli inquilini di Palazzo Chigi e del Quirinale, i soli con prerogative, rispettivamente, in tema di indirizzo politico e di garanzie costituzionali.Sogno lezioni qualificate di cultura politica per elettori ed eletti attraverso capillari strumenti del mondo di oggi: i social network, finalmente e dignitosamente sottratti a post e tweet inconsistenti e insulsi.Sogno i benèfici effetti di questo nuovo corso: programmi concreti portati a termine dai partiti a fine legislatura e sentita partecipazione della collettività allo sviluppo socio-economico del Paese.Distrattamente non lo pensiamo ma, nell’immaginario collettivo degli Italiani, quest’ultimo è il sogno che forse più di ogni altro si insegue da lungo tempo, l’aspirazione più alta dal lontano 1° gennaio 1948.
Fa piacere leggere articoli e commenti di elevato spessore.
Se ascoltati, non letti, ci fanno riflettere sulla nostra esistenza ideologicamente astratta.
L ‘ideologia dovrebbe essere epistemologicamente evolutiva come le teorie nella storia della scienza. Il problema delle ideologie è che sono statiche , chiuse all ‘evoluzione e diffidenti a ogni forma di cambiamento, quando si concretano nella storia poi ,assumono sempre la forma della dittatura e della repressione, in questo senso è in questa forma andrebbero abolite , essendo “cancerogene” per la società. Le ideologie necessitano ma nella forma di “teorie sociali” aperte al cambiamento sulla base della loro sperimentazione storica e sociale.
Lo stato delle cose , presente e passato, ci spinge a essere descrittivi e pessimisti, ma dobbiamo sforzarci a tutti i costi e per tutta la vita, a costo di sbattere contro innumerevoli muri di gomma, di essere descrittivi, esplicativi, ottimisti e propositivi…