
“Da anni ormai denuncio i ben noti problemi strutturali che interessano il cimitero vecchio di Modica ed adesso quanto accaduto in provincia di Benevento mi porta a dover ancora una volta esortare chi di competenza a provvedere per la messa in sicurezza dei colombai interdetti al pubblico perché a rischio cedimenti”. E’ quanto dichiara il Consigliere comunale di Modica, Mommo Carpentieri, alla luce della sciagura registrata recentemente a Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento, dove una parte del cimitero è crollata a causa del maltempo degli ultimi giorni. “Anche in quella circostanza il problema era ben noto e l’amministrazione era già stata più volte esortata ad intervenire prima che si registrasse il peggio. Stesso pericolo che viviamo noi a Modica – dichiara ancora Carpentieri. Più volte ho segnalato a vuoto i rischi collegati ai colombai interdetti. A nulla sono servite le tante interrogazioni consigliari, i sopralluoghi sul posto e le denunce pubbliche. Forse attendiamo il verificarsi di qualche sciagura? Ci auriamo di no anche perché chi di competenza sarà chiamato a rispondere della propria negligenza così come in queste ore sta accadendo a Benevento dove la magistratura si è attivata per accertare eventuali responsabilità degli amministratori e dei tecnici, i quali – a dire dei familiari – sarebbero stati a conoscenza delle condizioni statiche del blocco crollato, perché informati sia da segnalazioni dei cittadini che da parte delle forze politiche di opposizione. Sciagura, lo ripeto – continua Carpentieri – che ci ricollega direttamente alla situazione che da decenni si registra all’interno del cimitero vecchio di Modica ed anche in quel caso ci sono state interrogazioni dei gruppi consigliari dell’opposizione, sollecitazioni da singoli cittadini ma nulla è mai stato fatto. Non basta chiudere i colombai per togliersi di dosso ogni responsabilità, servono interventi mirati ripristino, una volta per tutte, la sicurezza dei visitatori. Quanto accaduto a Sant’Agata de’ Goti deve servire da monito per affrontare seriamente una problematica che si rinvia da decenni. Il cimitero di Modica non può più attendere”