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Modica. Addio Pippo Forafase, una vita a 200 all’ora

Tempo di lettura: 2 minuti

Se n’è andato in silenzio. Senza il suo classico rombo Alfa che ne annunciava il passaggio a chilometri di distanza in qualsiasi punto della Città. Giuseppe Abate era il suo nome ma per tutti era Forafase o meglio “Pippinu Forafasi”. Era un soprannome cui si era affezionato tanto da inciderselo sulla sua amata GT rossa. Dopoi lunghi periodi vissuti a 200 all’ora (era uno dei suoi motti preferiti) ha trascorso gli ultimi anni della sua vita tra la demolizione di Contrada Pirato, dove custodiva gelosamente il suo piccolo mondo antico con la compagnia di cani e cavalli, e il Bar Fucsia che aveva eletto a suo ufficio, un pò come Fonzie di “Happy Days”. E’ stato tante cose in vita sua, ha avuto tante donne (suschiddi direbbe lui se ci leggesse), ha combattuto, ha sbagliato e ha pagato i suoi errori. Amico di tutti, nemico di pochissimi. Aveva un cuore grande. Quando qualcuno si stancava del suo amico a quattro zampe si rivolgeva a lui minacciando di abbandonarlo. Lui se lo prendeva in carico anche se non avrebbe potuto. Ogni giorno li accudiva insieme ai cavalli (Marajah il suo preferito) e alle sue auto. Parlava alle Giulia e ai GT. Il giorno più triste della sua vita quando qualche anno fa si vide pressare tantissime Alfa Romeo a causa delle leggi anti inquinamento.
Quando anni fa gli diagnosticarono il terribile male, accolse la notizia con il suo irriverente sorriso. Mi disse: “Pippuzzu iu curru a 200 e viri ca nun mi pigghia”. Aveva un mese di vita, invece la sua gara è durata più di tre anni. La nera signora, come canta De Andrè, lo ha raggiunto a fatica e siamo sicuri che sarà stata accolta con il sorriso e l’immancabile gesto delle dita a “V”.
Oggi tutti gli appassionati di auto storiche si sentono più poveri perchè hanno perso un punto di riferimento.. Sarà impossibile non pensarlo ogni volta che passerà una Giulia o un GT.

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19 commenti su “Modica. Addio Pippo Forafase, una vita a 200 all’ora”

  1. Grande amico, non tutti potevano permettersi di chiamarlo “forafase”, doveva essere lui ad “autorizzarti” dopo che si era assicurato della tua sincera amicizia. Conservo gelosamente un video mentre cavalchi Magoria la tua cavalla nera e caro don Peppino sono sicuro che tra le nuvole stai già scorazzando con una GT rossa ovviamente a 200 all’ora.

  2. …e comunque quel gesto non voleva indicare la banale “V” che i giovani utilizzano per dire vittoria… ma era appunto un due che voleva dire “…a duecento!”

  3. Oltre ad essere coetanei lo conoscevo da una vita,
    Sempre col sorriso in bocca,Amico degli Amici sempre….disponibile..purtroppo alla morte non c’è riparo x nessuno.
    R.I.P. Amico ❤️

  4. Uno spirito libero…come pochi… Cugino del mio caro papà… Sono molto addolorata… Condoglianze alla famiglia.

  5. Il suo cuore ha smesso di battere, ma un cuore che ha toccato così tante vite, continuerà a vivere in coloro che lo conoscevano. Ciao Pippo, grande amico di tutti…… R.i.p.

  6. L’ultima arrostita l’abbiamo fatta una ventina di giorni fa, ciao Peppino fora fase ❤riposa in pace.

  7. Una persona che lascia il segno in chi lo ha conosciuto…. la tristezza della perdita, della morte! Eppure, anche nel dolore c`è sempre qualcuno che non perde l”occasione di essere CRETINO e si nasconde con il pollice verso da imbecille.

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