
L’insolito inverno caldo che stiamo vivendo se da una parte rende felici albergatori e in generale operatori del comparto turistico, dall’altro sta causando gravissimi danni all’agricoltura ed in particolare agli ortaggi in serra. Le temperature anomale hanno infatti accresciuto a dismisura la produzione di pomodori, melanzane, zucchine, peperoni e tutte le colture protette che però rimangono per la maggior parte invendute poiché rappresentano un’anomalia rispetto ai normali standard di produzione. “Ciò che di solito viene raccolto in tre mesi, quest’anno è stato raccolto in soli 15 giorni” dichiara l’Onorevole Ignazio Abbate che insieme ai colleghi deputati Gennuso (FI) e Vitrano (FI) ha presentato una mozione all’ARS per chiedere lo stato di calamità climatica ed individuare strumenti e risorse utili per sostenere le aziende agricole e dell’indotto. “Il prodotto rimane per la maggior parte invenduto creando un danno economico enorme alle aziende che già devono fronteggiare i problemi derivanti dal caro energia. I costi di produzione in inverno sono di gran lunga superiori a quelli estivi che avvengono a pieno campo e questo, a fronte dell’invenduto, causa ingenti perdite. Il bilancio di un’azienda ortofrutticola si basa per lo più sugli incassi invernali che sopperiscono ai prezzi bassi del raccolto estivo. Oggi verrebbe a mancare quell’introito importante che dovrebbe sostenere l’intero 2023 delle aziende ortofrutticole. Per tale motivo ritengo necessario un deciso intervento di aiuto da parte della Regione che può salvare il destino di tante aziende”.