Il Tar di Catania si è pronunciato con un’ordinanza su un ricorso riguardo alla vicenda dei blocchi di cemento sistemati lungo scogliera di Cava d’Aliga a fine estate, chiedendo al Settore Tecnico del Comune di Scicli chiarimenti in ordine alla durata ed all’oggetto della sospensione dei lavori nei confronti della ditta che stava operando il 26 agosto scorso, nonché se la stessa sospensione sia ancora efficace.
I blocchi di cemento erano stati sistemati lungo scogliera di Cava d’Aliga a fine estate in vista della predisposizione di una pedana stagionale di 170 mt (la cui concessione andava dal 22 luglio al 31 agosto). Il Partito Democratico di Scicli era intervenuto a fine agosto per chiedere all’Amministrazione Comunale di riprendere con urgenza l’iter di realizzazione degli strumenti di pianificazione del territorio, per evitare che le legittime iniziative dei privati si muovessero in mancanza di uno strumento di coordinamento e, soprattutto, di una pianificazione a lungo termine che salvaguardasse l’interesse comune.
“Da un canto – dice il PD – apprendiamo con sfavore che il Comune di Scicli non si è costituito nel giudizio in questione, con ciò compromettendo la possibilità di una difesa del territorio e dei propri atti maggiormente efficace, dall’altro – purtroppo – dobbiamo prendere atto che i nostri timori erano fondati. E’ di tutta evidenza, infatti, che i privati non arrestano le proprie iniziative e, anzi, nel vuoto degli strumenti legislativi del territorio portano avanti le proprie istanze che, lo ripetiamo, sebbene legittime appaiono scarsamente condivisibili. Non si comprende l’esigenza, con tutta franchezza, di una pedana di quelle dimensione su una scogliera, laddove la costa sciclitana conta oltre 16 chilometri di spiagge!
Rilanciamo l’invito, pertanto, a riportare la tematica della pianificazione del demanio marittimo al centro dell’agenda politica locale per non lasciare a se stesso il destino del litorale sciclitano”.