Abbate. L’ambiente al centro: una priorità non più rimandabile

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Che le politiche ambientali debbano essere il fulcro di ogni programma elettorale è fuor di dubbio. Nulla al momento è più importante del nostro ambiente, senza il quale viene a cadere qualsiasi altro discorso o logica o priorità. I Governi si perdono troppo spesso in chiacchiere, afferma Ignazio Abbate, quando si parla di ambiente, limitandosi a proclami sonanti e belle promesse. Che poi però rimangono sempre tali. Per mettere al centro l’ambiente è necessario innanzitutto definire politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti: riduzione della produzione dei rifiuti, incremento della raccolta differenziata e conseguente riciclo delle frazioni raccolte per facilitarne lo smaltimento in discarica, risparmiando energia e materie prime. Sarà opportuno valutare la gestione del secco residuale tramite la valorizzazione energetica (termovalorizzatori), considerando la possibilità di realizzare gli impianti in aree già attrezzate, quali il petrolchimico di Gela o quello di Priolo o altre aree simili, nell’ottica della rigenerazione ambientale di tali aree, garantendo, nel contempo, una quota minima fissa di secco non riciclabile ai comuni (circa il 20%). Ciò consentirebbe loro di continuare il percorso virtuoso della raccolta differenziata, senza precludere la possibilità di un conferimento di prossimità del secco, evitando cifre esorbitanti per il conferimento extra Regionale dei rifiuti stessi. Il territorio, particolarmente esposto ai rischi del cambiamento climatico, necessita di infrastrutture verdi urbane ed extraurbane. In questa ottica nel nostro programma sono previsti vari interventi che vanno dall’ aumento delle aree verdi e permeabili alla realizzazione di un vivaio per ogni 100.000 abitanti; dall’ implementazione del verde nei parchi pubblici alla promozione della demineralizzazione di superfici pavimentate e politiche di compensazione su consumo di suolo e di progetti con impatto sull’ambiente. Un capitolo importante è il Parco degli Iblei. Ne chiederemo fortemente la revisione quale elemento centrale di rilancio delle aree naturali, che dovranno essere rafforzate ed aumentate tramite azioni congiunte fra le varie città che ne potranno beneficiare; per questo motivo si definirà un perimetro di parco alternativo a quello attuale che possa valorizzare le caratteristiche e le peculiarità di tutti i territori coinvolti legati ai comuni montani e alle aree boschive forestali adiacenti a tali comuni. Altro importante punto, prosegue Abbate, riguarda il bene più prezioso, l’acqua. Di primaria importanza l’efficientamento delle dighe con particolare attenzione a quelle esistenti, per la maggior parte ancora in attesa di collaudo. Favorire ed estendere la pratica del riutilizzo delle acque in uscita dai trattamenti della depurazione, nonché delle acque meteoriche, assicurando adeguati standard di qualità ed introducendo idonei sistemi per il monitoraggio della loro qualità e per la loro gestione. Infine puntiamo molto sulla costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, per agevolare la produzione, la condivisione “virtuale” e il consumo di energia elettrica generata principalmente da fonti rinnovabili, nonché per migliorare l’efficienza energetica attraverso la riduzione dei consumi.

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