
“Pozzallo e Ispica non sono Taormina”. Con questo commento amaro, alcuni turisti maltesi hanno espresso il loro disappunto per i prezzi che due noti locali della costiera iblea hanno portato al tavolo dei malcapitati. Cinque birre da mezzo litro, trenta euro. Un piatto di pasta a prezzi esorbitanti. Il coperto costava più del pane portato al tavolo. Una situazione che ha lasciato tutti, è il caso di dirlo, con l’amaro in bocca.
I malcapitati turisti hanno chiesto spiegazioni ai proprietari dei due locali, uno sito sulla costiera pozzallese, l’altro sulla costiera ispicese, senza avere in cambio giustificazioni plausibili.
“Non torneremo mai più. Se dobbiamo pagare costi altissimi, sceglieremo altre mete” il laconico commento a firma delle due famiglie, in vacanza per alcuni giorni in provincia di Ragusa.
Ciliegina sulla torta, alcuni ristoratori della costa iblea si sono rifiutati di accettare il pagamento con carta di credito in mancanza di pos. “E i controlli della Guardia di Finanza?” hanno chiosato i turisti provenienti dall’isola dei Cavalieri.