L’Ami ha preso a cuore la vicenda che vede protagonista una donna madre di quattro figli, divorziata e senza lavoro che percepisce il reddito di cittadinanza e che è stata esclusa dalla graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare. La motivazione? mancava, nella documentazione presentata, la carta di identità. “La questione- dichiara il presidente Marco Piccitto- ci è subito sembrata strana e abbiamo chiesto il confronto con l’Amministrazione Comunale. Ci è stato risposto che il bando è effettivamente stato fatto in questo modo e prevede quindi l’esclusione alla partecipazione se manca il documento di identità. C’è una legge nazionale- il soccorso istruttorio- però, che prevede siano dati dieci giorni di tempo per integrare la documentazione. Forse le leggi nazionali- dichiara Piccitto-non valgono niente di fronte ad un bando comunale? Saranno gli organi competenti a stabilirlo. Noi, come Ami, vigileremo affinché gli iter per l’assegnazione siano seguiti in maniera giusta e trasparente. Siamo disgustati da questo modo di amministrare. In campagna elettorale avevano annunciato che la giustizia sarebbe stata sovrana in questa Amministrazione, ma mi pare proprio che machi”.
“Il Comune ci ha deluso- aggiunge Piccitto- anche sulla proposta da noi avanzata relativa alla donazione di alcune patenti (per camion e tir) a giovani in difficoltà che avevano voglia di trovare un lavoro. Come Ami, con il consorzio di Autoscuole iblee, abbiamo messo a disposizioni dieci patenti da donare a persone che dimostrano di aver voglia di lavorare, ma non hanno la possibilità di sostenere questa spesa. Sappiamo, d’altronde, che tante aziende di autotrasporto cercano questo tipo di figure. Avevamo chiesto che i comuni facessero, ognuno, altrettanto. Dal Comune di Vittoria ci è stato invece risposto che l’Ente non ha soldi. Peccato però che lo stesso Comune abbia assegnato il servizio di mensa scolastica, tra l’altro scadente, ad una ditta scelta senza bando. Servizio che ci risulta, tra l’altro, sia costato 560 mila euro. Questa è una battaglia che non molleremo, perché il prossimo anno scolastico si riproporrà lo stesso problema. Noi di Ami- conclude Piccitto- siamo per il giusto e il giusto non ha colore politico”.