
La relatrice speciale delle Nazioni Unite, Alena Douhan, oggi, ha invitato gli Stati Uniti a revocare le sanzioni economiche contro l’Iran a causa delle pesanti ripercussioni che hanno sul popolo islamico. In una conferenza stampa a Teheran, l’alto funzionario delle Nazioni Unite ha bollato come “ingiustificate” le sanzioni unilaterali statunitensi contro la Repubblica medio orientale. Per quanto concerne “l’impatto negativo delle sanzioni sui diritti umani”, la Douhan ha denunciato che decenni di misure coercitive unilaterali hanno colpito la salute e la vita degli iraniani, in particolare la fascia della società a basso reddito. Presentando la sua valutazione delle misure coercitive, il funzionario delle Nazioni Unite presente su mandato del Consiglio dei diritti umani dell’ONU, ha invitato Washington ad abbandonare la dura politica di massima pressione contro l’Iran e altri paesi, come Cuba e Venezuela. La Douhan, che è arrivata a Teheran all’inizio di questo mese, ha affermato di aver incontrato molti membri della società civile, rappresentanti dei centri finanziari e della comunità diplomatica durante la sua visita. L’alto funzionario ha affermato che esprimerà le sue preoccupazioni sulla legalità delle sanzioni statunitensi nel suo rapporto finale, che sarà rilasciato in un secondo momento. La missione delle Douhan iniziata il 7 maggio e conclusasi oggi, è la prima svoltasi in Iran di un relatore speciale delle Nazioni Unite. Prima di partire, ha affermato di sperare di “raccogliere informazioni di prima mano sull’impatto delle misure coercitive unilaterali sulla piena realizzazione di tutti i diritti umani” . “La mia visita mira a coprire tutti i ceti sociali e i settori interessati da tali misure”, ha affermato, respingendo le speculazioni dei media occidentali secondo cui avrebbe preso di mira l’Iran tracciando volutamente un’agenda specifica. Ha ricordato che gli Stati Uniti hanno imposto all’Iran sanzioni economiche e commerciali paralizzanti dagli anni ’70 e le hanno notevolmente ampliate dall’inizio degli anni 2000. Nel maggio 2018, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo aver unilateralmente ritirato il suo paese dall’accordo nucleare del 2015, ha ripristinato dure sanzioni economiche contro la Repubblica canaglia dell’Iran.