C’è la mano dell’Isis, rivale del governo talebano al potere, nell’esplosione odierna che ha ucciso al momento 25 persone nella moschea di Mazar-i-Sharif, nella parte settentrionale dell’Afghanistan. E’ avvenuta due giorni dopo che un’esplosione simile ha squarciato una scuola superiore nel distretto di Hazara, nella parte occidentale di Kabul, a maggioranza sciita, uccidendo sei persone e ferendone altre 11. Il capo della provincia di Balkh, Zabihullah Noorani, ha riferito che “E’ stata presa di mira una delle più grandi e antiche moschee nel cuore della città. L’esplosione è avvenuta durante la preghiera di mezzogiorno. Le cifre dei morti e dei feriti sono aggiornate al momento dell’esplosione, anche se si prevede che il numero totale di morti e feriti sarebbero almeno un centinaio, secondo le autorità locali. Sono state segnalate altre esplosioni anche nella piazza Qambar di Kabul, nel Sar-e-Dura di Kunduz e nel Khogyani di Nangarhar della capitale. Il ministero dell’Interno ha detto che una delle esplosioni a Kabul è stata causata da un ordigno nascosto dentro un vaso. L’Afghanistan ha assistito ad attacchi mirati in varie città, da quando i talebani hanno preso il potere a metà agosto 2021, i quali hanno attribuito la maggioranza degli attacchi all’organizzazione terroristica Isis.
- 20 Settembre 2024 -