Per la 26^ seduta consecutiva all’Assemblea Regionale Siciliana l’argomento sui tribunali soppressi, pur se all’ordine del giorno, non è stato esaminato.
Al momento del voto è mancato il numero legale.
Pur essendo il primo punto dell’odg, – denuncia il Comitato Pro Tribunale di Modica – è stata anticipata un’altra legge che è stata approvata. Subito dopo la presa d’atto della mancanza del numero legale per votare l’argomento di interesse per il nostro territorio è stata proposta la trattazione di un’altra legge che è stata anch’essa approvata.
Eppure l’on Fava aveva sollecitato l’esame del punto ed il presidente Miccichè ha tentato di farlo approvare”.
5 commenti su “Tribunali soppressi. L’Ars assente per trattare il punto”
Si ha tutto l’interesse di far cadere nell’oblio i Tribunali Minori.
In particolare quello di Modica.
Sul territorio Ibleo bisognava chiudere quello di Ragusa, visti i motivi di efficienza e di struttura fuori norma ( obsoleta ed insicura ).
Per certo il comitato, troppo diplomatico, non è riuscito a smuovere le “acque limacciose”.
Tanti gli interessi ad avere un solo Tribunale, ed una sola Procura sul territorio.
Per le lobby e le associazioni masso-mafiose, è semplice avere il controllo di un solo Organo Giudiziario ( con 2 risulterebbe più complicato ).
I tribunale non devono funzionare questo vuole la politica. Una Riforma che non ha prodotto nessun effetto sulla funzionalità invarianza di spesa e soprattutto sui tempi biblici per avere uno straccio di sentenza di primo grado. La Commissione competente all’Ars deve votare un DDL da inviare al parlamento nazionale, come hanno già fatto numerose Regioni Italiane, si assiste a un teatrino vergognoso, con la mancanza del numero legale. La cosa strana, un minuto prima la Commissione vota con il numero legale, subito dopo tocca su tribunali, manca il numero legale e subito dopo votano altre stronzate con il numero legale. Da dicembre del 2021 prendono in giro tre comprensori Modica, Mistretta e Nicosia. La cosa strana non si può sapere chi è presente e chi è assente, si sa chi vota solo quando l’OdG viene approvato. Il Presidente Musumeci assieme al suo D.G sono stati ricevuti dalla Ministra dell’ingiustizia per parlare, senza testimoni dei comitati, dei tre tribunali soppressi siciliani e sulla possibile convenzione per la riapertura dei tre tribunale con le spese a carico della Regioni. La ministra ha detto No. La Sicilia rispetto ad altre Regione italiane come sempre ama fare figure meschine perché i nostri governanti hanno altro a cui pensare. Musumeci e Miccichè se ci siete battete un colpo oppure dite a chiare lettere chi sono i parlamentari che non vogliono, i cittadini delle comunità interessate vogliono sapere. A Novembre si vota non dimenticatelo, per il tribunale di Modica sappiamo chi è il contrario la prossima settimana ci riprovano ad approvare il DDL aspettiamo pazientemente e poi ci organizzeremo.
Ma chi è contrario e chi a favore? Ho visto sfilate fatte da tutti politici (anche del m5s), addirittura ho visto un movimento che è stato presente in tutti e tre i governi di questa legislatura con la percentuale relativa maggiore e comunque non si è fatto nulla. Nel Conte 1 c’era la destra e il m5s e non si è fatto niente, nel Conte 2 c’era la sinistra con m5s e non si è fatto niente, nel governo Draghi c’è la destra e la sinistra con il m5s e non si è fatto nulla. Sarei interessato a capire chi si oppone e chi è a favore, così finalmente lo sappiamo, io non l’ho capito.
@ Pippo
il problema è che per governare, qualunque forza politica, si deve associare con altri partiti anche opposti alle proprie idee politiche. Solo quando si và a prendere quasi il 50% può definirsi ed assumersi le proprie responsabilità. Di questo passo, invece si fanno i dispetti, ognuno vuole assumersi i propri meriti e dare ai “soci” i demeriti e i sbagli effettuati. Sta a noi cittadini, al momento del voto ad essere consapevoli a non cadere nuovamente a ripetere gli stessi sbagli permanenti, infatti anche un piccolo partitino insignificante riesce a condizionare l’equilibrio politico di maggioranza, facendo il bello ed il brutto tempo.