Stanno recuperando quote di mercato e sono sulla strada per tornare ai livelli di esportazione delle pre-sanzioni. E’ quanto pare, dopo le dichiarazioni rilasciate del direttore esecutivo della National Iranian Oil Company (NIOC), Mohsen Joyaste Mehr. “Abbiamo aumentato le esportazioni di petrolio del 40 per cento, nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti – ha affermato – evidenziando che le esportazioni sono aumentate subito dopo l’insediamento al governo di Seyed Ebrahim Raisi. Per quanto riguarda il sequestro illegale di petroliere iraniane da parte di navi da guerra americane, ha sottolineato che è merito della Forza navale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, se tutte queste operazioni militari non sono state in parte consentite. Inoltre, il loquace, ma non proprio credibile, Joyaste Mehr, ha affermato che questo è un altro segno del fallimento della cosiddetta campagna di pressione promossa dall’ex presidente Donald Trump per ridurre al massimo le vendite di greggio iraniano e costringere la nazione persiana a rinegoziare l’accordo nucleare. Ha inoltre aggiunto che anche diversi tracker petroliferi hanno confermato l’aumento delle vendite di greggio iraniano nel mezzo di una crisi globale dei combustibili dovuta alla fornitura limitata, che ha innescato il rialzo dei prezzi degli idrocarburi. Anche i membri dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) come gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita sono preoccupati per il contesto attuale, soprattutto a causa delle sanzioni occidentali contro la Russia.
- 19 Gennaio 2025 -