I risparmiatori della Banca Agricola Popolare di Ragusa, coordinati dall’Associazione Vittime del Salvabanche, hanno protestato stamani davanti la sede dell’istituto. Gli sviluppi di questi ultimi mesi (come la recente proroga alle indagini disposta dalla Procura di Ragusa) gettano numerose ombre su questo istituto. I suoi azionisti si sono rivolti all’Associazione Vittime del Salvabanche perché, in quanto clienti della suddetta banca, erano stati convinti ad investire i loro risparmi in prodotti “illiquidi”, e come tali molto rischiosi, e nella stragrande maggioranza dei casi non coerenti con il profilo di rischio di ciascun acquirente. Negli anni infatti hanno visto andare in fumo i loro risparmi bloccati all’interno di un mercato che, non solo ha portato a un importante perdita del valore di tali soldi, ma non permette nemmeno di recuperare ciò che ne rimane.
L’associazione quindi inizia a lavorare per questi risparmiatori a partire dall’Agosto del 2020 cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma di queste persone, e organizza convegni, sit-in davanti alla banca ed infine dei poster giganti che vengono affissi in tutta la città di Ragusa.
Ritenendo impossibile un dialogo produttivo con l’istituto bancario l’Associazione il 12 gennaio 2021 scrive al Procuratore di Ragusa, chiedendo ed ottenendo un incontro con i risparmiatori per esporre i loro casi personali, quello che veniva loro detto dagli addetti alle vendite, e la circostanza che a molti di loro non fosse stato fatto compilare neppure il Mifid. Da qui la Procura da mandato alla Guardia di Finanza di raccogliere questi esposti. In un mese e mezzo ne vengono depositati quasi un centinaio, a seguito dei quali gli uomini della finanza hanno iniziato a verificare se, nelle modalità con cui erano state collocate queste azioni, fossero riscontrabili dei reati.
Tramite l’Associazione questa ennesima vicenda di risparmio tradito viene portata anche nella Commissione Parlamentare di inchiesta sulle Banche ed i vertici vengono convocati in audizione.
Il 22 giugno 2021 il blitz della Finanza alla Bapr di Ragusa, insieme alla polizia valutaria di Roma per l’acquisizione di documenti, sulla base degli esposti fatti fare dall’associazione. Ed è notizia recente della proroga alle indagini che riguardano l’istituto, indagini nelle quali viene indagato il Direttore Generale Continella.
Il nuovo sit in davanti la banca è servito per ribadire la necessità di trovare una soluzione adeguata per questi risparmiatori. Decreto ingiuntivo contro la banca per ottenimento documenti. La banca ha anche sempre ostacolato l’ottenimento della documentazione, per questo tramite l’Avv. Letizia Vescovini (consulente della nostra associazione) abbiamo ottenuto un decreto ingiuntivo per la consegna della documentazione, un risultato importante perché se la banca perseguirà ancora in questo atteggiamento subirà anche questi atti.