“La Regione promuova la cooperazione, sia orizzontale che verticale, tra aziende, finalizzata al rafforzamento del marketing territoriale, dei servizi di logistica e dei controlli a garanzia dei consumatori”. E’ quanto dichiarato dal presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, durante l’audizione nella commissione parlamentare permanente sull’esame delle attività dell’Unione europea all’Ars in seduta congiunta con la commissione Attività produttive. All’ordine del giorno l’esame sulle prospettive di rafforzamento dei sistemi di filiera regionali.
“La cooperazione, quindi – ha sottolineato Manenti – deve essere interpretata come una opportunità per la creazione di valore economico. Per migliorare l’efficienza complessiva del processo produttivo, finalizzata anche qui a migliorare la qualità e la rapidità con cui il prodotto finale può arrivare sul mercato. Non vi è dubbio che fronteggiare nuove sfide competitive significherà misurarsi con il miglioramento della qualità delle produzioni e della loro tracciabilità, introdurre innovazioni tecnologiche in campo e nei processi di trasformazione, interagire con nuovi sistemi digitali e infrastrutture per la distribuzione, dotarsi degli strumenti per gestire e interpretare la massa di dati relativa alla filiera per gestire l’offerta e mitigare gli effetti delle fluttuazioni dei prezzi. Certamente non immaginiamo, come organizzazione di categoria, una idea di filiera che stravolga l’attuale modello di distribuzione che, a nostro avviso, deve essere preservato e rafforzato”.
“Ciò che contestiamo, di contro – ha chiarito ancora Manenti – è il rafforzamento di filiere corte il cui maggior limite è costituito dalla scarsa garanzia di provenienza, sicurezza, controlli sanitari che non possono essere rimessi meramente alla sensibilità del produttore. Sosteniamo ciò non per puro campanilismo di organizzazione di categoria, ma per la necessità evidente di sfatare alcuni luoghi comuni su cui si fondano le maggiori teorie a sostegno delle filiere corte. Tra questi, certamente, il tema dell’ecologia, rappresenta un “falso mito” su cui fare qualche breve osservazione”. E Manenti ha chiarito in che senso. “A nostro parere, infatti, la filiera corta – ha aggiunto – non favorisce un miglioramento del “fattore ecologico” perché anche avendo riguardo ai parametri per “kg”, ci si può subito rendere conto che gli spostamenti dei singoli consumatori nei luoghi di distribuzione individuati dai produttori arrecherebbero maggiore danno rispetto all’attuale modello che certamente, per impatto ambientale, risulterebbe maggiormente sostenibile. Inoltre, l’attuale sistema distributivo garantisce in base ai differenti dettami in materia, la sorveglianza sanitaria dei luoghi del commercio e il tracciamento attraverso etichettature al quale il legislatore ha affidato il compito di tutela della salute che difficilmente potrebbe essere realizzata nella formula della filiera corta. Concordiamo, dunque, su un’evoluzione del sistema socioeconomico orientato verso la cooperazione che deve rappresentare uno strumento indispensabile per uscire rafforzati dalla crisi”.
- 26 Gennaio 2025 -
1 commento su “Si promuova cooperazione tra aziende per rafforzare marketing”
In pratica Amazon ci potrebbe garantire una filiera sana. ecologica e trasparente. Oppure le grosse cooperative che essendo finanziate dagli amici possono sostenere tutti i costi burocratici per farti sapere quel cetriolo che aquisto a quale terreno appartiene e in quale pianta è stato raccolto.
Più cooperiamo e più cartelli facciamo. Quando il mercato è tutto in mano loro, mangeremo come dicono loro e a quali condizioni. In compenso il cittadino saprà come si chiama quel cetriolo che abbiamo comprato. Con il Qr sapremo anche il nome di chi ha raccolto quel cetriolo, chi lo ha messo nella cassetta e chi lo porta al supermercato. Con questo metodo ci sentiremo molto vicini alla terra e capiremo quanto la tecnologia sia importante per reprimere sempre più posti di lavoro e occupazione. Nel frattempo nessuno potrà vendere prodotti a kilometro zero perchè non sapendo chi lo ha raccolto e chi lo ha portato in tavola non è un alimento sicuro per la nostra salute. Quindi va bandito perchè nocivo.
Questo è il lungimirante futuro che ci stanno confezionando!
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