Tra smentite e conferme l’Onu vuole vederci chiaro. Il Consiglio di sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, su richiesta della rappresentanza russa, ha indetto una sessione di emergenza questo venerdì 11 per affrontare la questione delle attività militari biologiche degli Stati Uniti in Ucraina. A questo proposito, il ministero della Difesa russo ha rivelato che gli Stati Uniti hanno stanziato più di 200 milioni di dollari per il funzionamento dei laboratori biologici in Ucraina, dove, tra le altre ricerche, sono in corso esperimenti con il coronavirus dei pipistrelli. Il suo portavoce, il generale Igor Konashenkov, ha affermato che Mosca ha informazioni dettagliate sull’attuazione da parte del Pentagono sul territorio ucraino di un progetto per studiare il trasferimento di agenti patogeni attraverso uccelli selvatici che migrano tra Ucraina, Russia e altri paesi vicini. Secondo i documenti, in mano ai russi in Ucraina nel 2022 gli statunitensi avrebbero pianificato di condurre esperimenti sui patogeni di uccelli, pipistrelli e rettili “con un’ulteriore transizione per studiare la possibilità di portare la peste suina africana e l’antrace”, ha detto Konashenkov. L’obiettivo di questi e altri studi biologici è quello di creare un meccanismo per la diffusione segreta di germi mortali” ha concluso il portavoce. Dal canto suo, l’ marzo scorso, il ministero degli Esteri russo ha annunciato di aver ottenuto dai laboratori biologici ucraini documenti che “certificano l’urgente distruzione di agenti patogeni particolarmente pericolosi di peste, antrace, tularemia, colera e altre malattie mortali”. La portavoce del generale Konashenkov, María Zajarova, ha affermato “che dette azioni sono state condotte per evitare di scoprire le “violazioni dell’articolo 1 della Convenzione sul divieto di sviluppo, produzione e stoccaggio di armi biologiche e tossiche”, da parte dell’Ucraina e degli Stati Uniti. Ciò è stato riconosciuto dal sottosegretario di Stato americano per gli affari politici, Victoria Nuland, quando ha affermato che ci sono “strutture di ricerca biologica in Ucraina e che Washington è molto preoccupata che le truppe russe ne prendano il controllo”. Nel frattempo, il capo delle forze di difesa dalle radiazioni, chimiche e biologiche delle forze armate russe, Igor Kirillov, ha dichiarato che in Ucraina operava una rete di oltre 30 laboratori biologici, che erano al servizio dell’Agenzia per la riduzione delle minacce, una dipendenza del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Tuttavia, Olivia Dalton, portavoce dell’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield, ha affermato che la richiesta russa è “esattamente il tipo di sforzo sotto falsa bandiera che abbiamo avvertito che la Russia potrebbe avviare per giustificare un attacco con armi biologiche”. A cui si aggiungono i vice ambasciatori di Stati Uniti e Regno Unito che sarebbe stata la Russia ad aver utilizzato armi chimiche in territorio ucraino. Insomma, accuse e controaccuse, tra le due super potenze con in mezzo l’Ucraina che in questo momento, sta solo pensando, a torto o a ragione, (secondo i tanti opinionisti, storici ed esperti militari sparsi nel mondo), a difendersi dall’invasione russa.
- 7 Settembre 2024 -