
“La Cisl non intende perdere la grande opportunità di rafforzare una misura importante come il Reddito di cittadinanza e per renderla operativa al meglio è auspicabile risolvere quanto prima la spinosa questione del cumulo tra Rdc e reddito da lavoro. Questo ci permetterà di agevolare la transizione verso il lavoro”.
Lo sottolinea la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, ricollegandosi alle numerose critiche sul suddetto strumento di sostegno al reddito che arrivano da varie espressioni della società civile della provincia iblea. “In questi mesi, proprio sul Reddito di cittadinanza – chiarisce Carasi – abbiamo assistito ad un dibattito ‘farlocco’. Quando si è affrontato il tema povertà, ne hanno richiesto l’abrogazione tramite referendum, altri hanno sostenuto che non fosse necessario portare avanti questo tipo di iniziativa, altri ancora hanno riscontrato la necessità di ridimensionare la misura dal punto di vista economico. Come Cisl, invece, crediamo che il Rdc vada salvaguardato e potenziato”. Ricollegandosi alle posizioni già espresse dal sindacato a livello nazionale, la segretaria Carasi afferma che “deve essere ampliata la scala di equivalenza appiattita su quei soggetti che hanno famiglie numerose; bisogna allentare il vincolo di residenza per gli stranieri che contribuiscono in maniera considerevole allo sviluppo economico di tutto il paese: non esiste a livello europeo una condizione così punitiva. E, ancora, l’altro elemento su cui vogliamo puntare è allentare e rendere più flessibile il requisito patrimoniale aggiuntivo per non penalizzare le famiglie in povertà che hanno sofferto la crisi pandemica. Questi sono i tre grandi colpi da concretizzare. Il RdC è, in primis, un sostegno alla povertà, ma, in seconda battuta, è anche una possibilità di inclusione nel mondo del lavoro. Il suo ruolo centrale lo vediamo attraverso i centri per l’impiego. Vogliamo che quando i percettori sono chiamati abbiano contratti collettivi regolarmente applicati. Vogliamo che sia chiara e ben definita l’offerta di lavoro in fatto di tempo e di distanza, aspetto che deve tenere conto, ad esempio, delle donne con figli che devono muoversi. E’ una questione non semplice, dunque, ma che deve essere inquadrata nella giusta dimensione. Ed è un aspetto che ci fornirà la possibilità di guardare avanti, anche in provincia di Ragusa, sapendo di potere così puntare a una crescita più sostenibile”.