
I dati positivi degli scorsi mesi sembrano ormai alle spalle: a novembre, dopo le prime crepe emerse nel mese precedente, dalla fiducia di imprese e consumatori in provincia di Ragusa emerge un quadro poco confortante. E se la prima resta sostanzialmente stabile (l’indice passa da 115 a 115,1), la seconda scende da quota 118,4 a 117,5, per effetto soprattutto del peggioramento delle attese sulla situazione economica generale e su quella personale. Per quanto riguarda invece le imprese, l’Istat stima un miglioramento della fiducia nel commercio al dettaglio (da 105,4 a 106,8) e un calo nei servizi di mercato e costruzioni (da 112,1 a 111,3). Nel commercio al dettaglio in positivo tutte le variabili, mentre nei servizi di mercato sono in peggioramento i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari, mentre quelli sugli ordini sono in deciso aumento.
“Le criticità che stanno emergendo tanto sul fronte della pandemia quanto su quello dei costi dei consumi obbligati cominciano a produrre effetti sulle aspettative”. È il commento del presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, che sottolinea che “il sentiment delle famiglie, pur mantenendosi su livelli storicamente elevati, mostra per il secondo mese consecutivo un arretramento, seppure contenuto. Più stabile appare la situazione degli imprenditori, sia pure con differenze settoriali legate anche a fattori stagionali. Per il commercio e il turismo la possibilità di un Natale meno drammatico rispetto al precedente ha indubbiamente contribuito al recupero di novembre”. La condizione economica generale resta comunque “favorevolmente orientata, ma la parte finale dell’anno, per Pil e consumi – conclude Manenti – potrebbe essere un po’ meno rosea di quanto previsto qualche mese fa”.
1 commento su “Fiducia imprese e consumatori iblei, quadro poco confortante”
Non stia a dare numeri sig. Manenti, con il nostro Super Mario siamo in una botte di ferro. Draghi è l’unica persona in Italia a potere comandare i numeri perchè solo lui è il migliore e titolato a farlo. Tutti gli altri sono solo moscerini da schiacciare.
Se Draghi ci dice che il 6% e più è raggiunto, allora è verità assoluta ed inconfutabile. Nel nostro mondo (che viviamo) le cose sono totalmente diverse, ma siccome i media, la politica ed i sindacati ci dicono che le cose vanno a gonfie vele, non stia li a dire cose che non piacciono a Draghi. Stia attento che se continua a dire cose non autorizzate da Draghi, potrebbe ritrovarsi senza lavoro!