Cerca
Close this search box.

Riordino forestali in Sicilia. Prosegue la discussione all’Ars

Tempo di lettura: 2 minuti

Sta proseguendo in modo proficuo, in commissione Attività produttive all’Ars, la discussione sulla normativa di riordino dei lavoratori forestali in Sicilia. L’ultima seduta si è tenuta ieri. Si tratta di una questione molto complessa e la cui definizione, però, è attesa da tempo. “A questi confronti iniziali – sottolinea l’on. Orazio Ragusa, presidente della commissione – ne seguiranno altri, sempre in commissione, per licenziare il testo nella maniera più completa possibile prima che lo stesso approdi in aula. Stiamo cercando di stringere i tempi per assicurare la stabilizzazione degli operatori e, allo stesso tempo, si vuole definire un meccanismo che consenta la riapertura della legge che riguarda i forestali per l’immissione di nuove unità in organico. C’è la necessità di integrare quello esistente intervenendo sull’età media. Inoltre, si sta valutando la possibilità di creare una collaborazione effettiva e permanente tra i lavoratori forestali e la Protezione civile regionale nell’ottica di quella salvaguardia e tutela del territorio isolano sempre più soggetto a fenomeni legati al rischio idrogeologico. Si avverte con una certa impellenza, dunque, l’esigenza di intervenire in questo ambito. Senza dimenticare, naturalmente, l’aspetto legato agli incendi: abbiamo subito, durante i mesi estivi, danni ancora visibili e pesantissimi”.

Il presidente Ragusa, inoltre, ha convocato in commissione, per i prossimi incontri, gli assessori regionali all’Agricoltura, Toni Scilla, e al Bilancio, Gaetano Armao, perché è essenziale verificare le coperture economiche e la ricerca di nuove opportunità collegate ai bandi comunitari oltre a tutti gli adempimenti di carattere normativo da portare avanti. “Nel contesto di questa riforma – prosegue ancora il deputato regionale ibleo – mi piace sottolineare come uno dei punti qualificanti dovrà essere quello di riadattare i rifugi forestali esistenti, per adibirli a una completa fruizione a fini turistici e ambientalistici. Sono rifugi che dovranno caratterizzare i percorsi naturalistici che contraddistinguono questi luoghi. Occorre aprirli per consentire agli amanti dei boschi, a chi vuole vivere la natura con trasporto, in maniera piena, di potere contare su strutture specifiche, su punti di riferimenti che possono diventare essenziali. Il tutto legato anche alla valorizzazione di specie animali autoctone, che si integrano in questo contesto, quale può essere, ad esempio, l’asino ragusano. Vorrei, altresì, aggiungere che con la valorizzazione dei boschi, favoriamo l’immissione di ossigeno nell’aria e ci impegniamo a raggiungere quella sostenibilità ambientale diventata oggi centrale nel dibattito politico ma, soprattutto, nelle esigenze sempre più urgenti della società odierna”.

468010
© Riproduzione riservata

I commenti pubblicati dai lettori su www.radiortm.it riflettono esclusivamente le opinioni dei singoli autori e non rappresentano in alcun modo la posizione della redazione. La redazione di radiortm.it non si assume alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti e fornirà, eventualmente, ogni dato in suo possesso all’autorità giudiziaria che ne farà ufficialmente richiesta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto