
“Il risultato elettorale di Vittoria, in questo primo turno, conferma plasticamente ciò che tutti sapevamo già. Ovvero, che quando la coalizione progressista e civica non si presenta unita al voto, si finisce per favorire l’avversario di centrodestra o addirittura di destra. Quanto avvenuto finora nella città ipparina, afferma l’onorevole Stefania Campo, spero serva alla deputazione e agli esponenti provinciali del centrosinistra per fare un concreto esame di coscienza, considerato che è da ritenere assolutamente necessario che gli stessi rinuncino, una volta per tutte, alla supponenza che troppe volte alimenta il loro modo di intendere e di praticare la politica. La candidatura in solitaria a Vittoria, in questo senso, sostenuta a spada tratta dalla sinistra e dal Pd guidato da Nello Dipasquale, oggi rappresenta l’anti-modello da non seguire da qui in avanti. Pensare di potercela fare da soli contro tutti, portare al tavolo delle contrattazioni autocandidati che hanno il primario obiettivo, innanzitutto, di dare un significato alla propria azione politica e non quello di costruire coalizioni e schieramenti vincenti, pensare sempre di risolvere le contraddizioni al secondo turno, in occasione dei ballottaggi, è una visione errata, egocentrica ed egoista. In questa maniera non è possibile costruire “futuro” per le città che si aspira ad amministrare. La lezione di Vittoria dovrà caratterizzare, a mio parere, tutto il percorso progressista e civico da intraprendere subito dopo il ballottaggio ipparino. Il Movimento 5 Stelle ibleo, prosegue Campo, è pronto alla costruzione di alleanze lungimiranti in tutti i Comuni che andranno al voto la prossima primavera, con umiltà e abnegazione, ma lo stesso dovrà accadere dentro le altre forze politiche. Bisogna andare uniti facendo sì che prevalgano sempre le ragioni dei cittadini e non quelle delle segreterie dei partiti o quelle, addirittura, di irriducibili autocandidati. Per quanto riguarda il candidato sindaco indicato e sostenuto dal Movimento 5 Stelle e dalle liste Nel cuore Vittoria e Città libera, i numeri parlano chiaro: resta confermata la buona presenza in città, forte di uno zoccolo duro di quasi 4500 voti, così come già verificatosi nel 2016. Il Movimento 5 Stelle a Vittoria pertanto si conferma forza politica radicata e fortemente motivata, con vari esponenti ben integrati nel tessuto cittadino e apprezzati dal nostro elettorato. Attendiamo, infine, l’esito finale dello spoglio del voto inerente i singoli candidati al consiglio comunale per fare i nostri complimenti a chi rappresenterà il Movimento nel civico consesso cittadino”.
2 commenti su “On. Campo. Il commento alla tornata elettorale di Vittoria”
Giusto commentare i dati elettorali con le sconfitte o le vittorie.
Nessuno parla dell’affluenza alle urne, Vittoria appena il 54% degli aventi diritto e se paragonato ad altre città. il dato è confortante. Confortante tanto per dire.
I cittadini non vanno più a votare perchè avete distrutto quel poco di ideali che aveva la politica, avete costruito un modo di fare politica proteggendo i consensi con il termometro dei social e solo dei social, mai ad ascoltare la gente e mai avvicinarsi al mondo reale.
In tutto il paese e non solo Vittoria, hanno votato appena la metà. Di questi il 50% sono di sinistra, (quelli votano sempre) e per questo che le sinistre vincono di più!
Ma tutti sono convinti perchè le sinistre ci rappresentano al meglio!
Ma veramente non è vero che le sinistre vincono di più, abbiamo anche una regione governata dalla destra con Musumeci, il comune di Ragusa ad esempio è governato dalla destra. In tutta Italia alle amministrative la maggioranza dei Sindaci è di sinistra, ma i sondaggi a livello nazionale danno per favorita la destra, quindi chi vince di più? Le elezioni sia politiche, sia amministrative non sono competizioni sportive o calcistiche, sono l’espressione di momenti che cambiano nel tempo e derivanti da una complessità di fattori. Ma da dove spuntano questi teoremi che le sinistre vincono di più? Booooo! Credo invece che l’Italia è stata da sempre più orientata a destra, almeno in larga parte in particolare al sud.