
Si è svolta al Castello di Donnafugata a Ragusa la presentazione de “Le ciociare di Capizzi” di Marinella Fiume, lavoro di ricerca fatto a più mani su fatti ed episodi che sono rimasti celati fino ad oggi.
L’evento, organizzato dall’Associazione “La Casa delle Donne-Ragusa”, con il patrocinio del Comune di Ragusa che ha inserito l’evento all’interno dell’Estate Iblea 2021, è stato copartecipato da Associazione Prometeo, Icaro, Work in progress, Pink House, Inner Weel Ragusa Centro, Libreria Flaccavento.
Marinella Fiume ha raccontato le “marocchinate” subite durante le Seconda guerra mondiale ad opera dei Goumiers nel corso dell’operazione Husky e lo fatto tramite la voce delle donne che hanno subito, attraverso le testimonianze di nipoti di quelle donne che, in Sicilia, a Capizzi, non hanno mai raccontato né denunciato i saccheggi, le violenze, gli stupri.
Un libro davvero prezioso e completo: esso contiene le testimonianze delle vittime, dei testimoni o dei loro parenti, ricerche storiche effettuate negli archivi americani a Roma, un inquadramento storico per comprendere dove ci troviamo e perché, un’analisi psicologica sugli stupri e sulle conseguenze evidenti sul corpo e sull’animo delle donne ma anche di tutto un paese.
Insieme all’autrice hanno dialogato con Angela Allegria, avvocato della Casa delle Donne di Ragusa e pubblicista, Melina Calandra e Giuseppe Vivaldi Maimone, coautori del testo che hanno svolto intense ricerche, di carattere storico, di testimonianze inedite e di ricostruzione di quanto accaduto ascoltando i racconti dei superstiti, le mezze parole delle vittime e dei loro parenti.
Durante la presentazione, che è iniziata con un momento di silenzio e di riflessione dedicato alle donne afgane e a tutte le donne vittime di violenza e di femminicidio, non da ultima la nostra conterranea Vanessa Zappalà, è stato letto un messaggio proveniente dalle figlie delle Ciociare del Lazio per un progetto di lavoro congiunto per dedicare una giornata al ricordo gemellando le storie delle ciociare e delle capitine, i nostri ricordi i nostri territori, tenendo alta la memoria soprattutto in questo momento dove in un’altra parte del mondo le donne vengono considerate bottino di guerra.
All’interno dei momenti di lettura a cura di Gianna Dimartino che ha eseguito, accompagnata da Carlo Muratori che ha cantato un suo pezzo dedicato a Marinella Fiume, una canzone di Rosa Balestrieri.