Istruzioni per le elezioni comunali. Noi andiamo oltre questo sindaco, come in passato non ci siamo interessati degli altri che si sono susseguiti nel tempo. A noi interessa la cultura che muove gli atti amministrativi non gli amministratori. Dimostreremo che non sono la stessa cosa.
Nell’attività pubblicistica il nostro assillo principale è stato, ed è, il disincanto della critica che portiamo avanti trascurando, per quanto la leggibilità della descrizione del provvedimento lo consente, la persona autrice della decisione criticata; desideriamo spersonalizzare il fatto.
Quando abbiamo valutato il caso di “Modica bene” abbiamo analizzato la relazione del Procuratore della Repubblica, Francesco Pueio, non citando i nomi degli indagati, perché era il “sistema culturale” che ci interessava, non i singoli personaggi. Puntare alla loro eliminazione politica, lasciando sempre attivo e vegeto il sistema e la relativa cultura è pura follia o criminale connivenza.
A Modica, l’Opposizione culturale, con poche eccezioni, ha sempre lavorato con quest’ultimo metodo. Ne è prova il fatto che, nel tempo, dalla prima sindacatura Terranova ad oggi, con un’accelerazione dal 1985, sono stati attaccati i personaggi politici, gli assessori ed i Sindaci e non la mediocre “Cultura politica”, spesso “criminale” (rispetto agli obiettivi istituzionali) che li sosteneva.
Il risultato è stato che, mentre sindaci ed Assessori venivano fatti fuori, la qualità della “Cultura politica” e culturale tout court rimaneva indisturbata al suo posto pronta ad accogliere inquinare e “possedere” i nuovi sindaci ed i nuovi Assessori: altro sindaco, altra degradazione, stessa cultura e ripetizione del ciclo.
Si vive l’illusione che facendo cadere o criticando il portatore infetto di malapolitica, senza interessarsi della cultura che la nutre, si possa risolvere il problema.
Perché, in tali condizioni, chi subentra dovrebbe essere migliore di chi lo ha preceduto se utilizzerà lo stesso modello politico e lo stesso atteggiamento culturale?
Il punto focale è separare, in maniera netta, l’uomo in azione dalla cultura e struttura che gli detta i criteri e modi di azione.
Il massone è tale perché la Massoneria lo costringe a rispettare le regole di quella cultura.
E ciò vale per tutte le strutture buone o cattive; persino la mafia si può distruggere, in modo definitivo, non con il singolo arresto, che comunque è un obiettivo cui non si può rinunciare, ma agendo in quei meccanismi che consentono alla cultura mafiosa di sopravvivere ed incubare altre persone per sostituire quelle arrestate.
In contemporanea alla redazione di questo pezzo, abbiamo scambiato delle opinioni con un nostro carissimo amico sulla mia pagina Fb. Dalla discussione abbiamo dedotto che un Sindaco che si autoproclama Generale insieme ad un’Opposizione che lo rimprovera per una supposta sua responsabilità a far rispettare le distanze anticovid, in assembramenti legalmente createsi a seguito di precise leggi, rappresentano l’incontro di due stupidità: stupidità del sindaco a proclamarsi generale di un esercito che non ha, e stupidità della critica ad un Sindaco che su questo non può avere, per legge, alcuna responsabilità perché non dispone dei mezzi per garantire il servizio.
Se così è, non si può sperare che due stupidità che si rincorrono fra loro possano produrre qualcosa di buono se non il consolidamento del “sistema culturale” che le sorregge entrambe.
Ma è qui che la stupidità dell’Opposizione culturale prevale per il semplice motivo che è ancor più sciocca nel non avvedersi che il consolidamento del sistema avvantaggia il Potere più che l’Opposizione che consegue solo il risultato di mantenere visibile l’immagine di una formale dialettica che veicola la rappresentazione di una falsa democrazia.
L’esempio appena descritto, delle due stupidità che si rincorrono non è limitato ma è troppo diffuso. Esso si è già manifestato in tante occasioni: dalla incredibile vicenda legata alle pretese degli eredi dei fondatori dell’Associazione “Serafino Amabile Guastella”, in ordine alla riapertura dell’omonimo Museo, alla vicenda dei progetti “GAL terra barocca” ed alla costante e fantastica denuncia di fatti rilevanti per l’ufficio antimafia di quella che appare essere una sezione modicana dell’associazione professionisti dell’antimafia.
Quale è il risultato del suo ragionamento? Ci potrebbe dire chi ci sta leggendo.
Semplice! Primo: non vogliamo essere tanto sciocchi da metterci a raccogliere acqua “ccopanaru”; secondo: riconosciamo l’effimera utilità che, comunque, possiede la stupidità della critica infondata, velleitaria, fantasiosa e senza risultati; terzo: abbiamo individuato, nell’attacco al “sistema culturale”, l’unico progetto di azione possibile; quarto: abbiamo fissato l’obiettivo della modifica del “sistema culturale”, con la conseguenza operativa che è necessario elaborare nuovi strumenti e metodi per attaccarlo; quinto: abbiamo interiorizzato la consapevolezza che è degradante allearsi con tutti coloro che non si avvedono di aver sostituito la dialettica con il chiacchiericcio pensando di fare politica.
Ci saranno altre occasioni per dare sostanza ad un piano che aggredisca il sistema politico-culturale che ha bloccato ogni dialettica politica e culturale nella nostra città.
Non abbiamo fatto alcun cenno all’opposizione consiliare e partitica perché essa confluisce nello stesso “sistema culturale” del Potere confondendosi con esso, attratta dalla sua stessa natura quand’anche, solo fittiziamente sembrano interpretare ruoli diversi. Approfondiremo.
(2.continua)
Carmelo Modica
carmelomodica45@libero.it
Stesso tema, stesso autore
1-Amministrative a Modica. Prende forma la “rete” elettorale,
https://www.radiortm.it/2021/08/10/amministrative-a-modica-prende-forma-la-rete-elettorale/
7 commenti su “Oltre i Sindaci per contrastare il sistema cultural-politico..di Carmelo Modica”
Sig. Modica,
Se Lei accomuna la “cultura” (quella del suo vero significato) alla politica, allora non possiamo farne mai una valutazione o esprimerne un giudizio in tal senso!
Se però per cultura si intende quella politica, allora le fantasie non avranno mai fine.
La politica non si curerà mai di cultura vera, perchè la loro cultura è solo affari, interessi e favoritismi verso gli amici e chi li ha messi in quel posto.
Ovviamente ci sono le eccezzioni, ma queste poche persone resteranno sempre invisibili fino a quando ripristiniamo il vero senso e significato di cultura!
Signor Spinello,
è vero quello che lei afferma nel primo capoverso. Sono passati alcuni anni presso il Palazzo della cultura organizzai un incontro convegno dal titolo “Politica e (o) (è) cultura” in cui si manifestarono varie posizioni che comunque, aldilà di alcuni distinguo, convergevano sull’uso del verbo, almeno come auspicio e grande orientamento.
Del concetto di cultura a me appare più semplice percepirne il contenuto che definirlo anche se apprezzo moltissimo la definizione che ne dà un certo Henriot, o qualcosa di simile, quando scrive che “ La cultura è ciò che rimane nell’uomo quando ha dimenticato tutto”. Questa definizione mi lascia la cultura non come erudizione ma piuttosto come armonia ed equilibrio. E’ qualcosa di simile alla differenza tra Civiltà e visione del mondo.
Tutto questo ovviamente collegato a quanto giustamente evidenzia lei in ordine alla politica fatta di interessi e favoritismi fa scattare quell’atteggiamento di pessimismo su un possibile collegamento tra Politica e cultura.
Ma questo pessimismo per me è così alto che propongo di andare oltre la Politica delle due stupidità che si inseguono e tentare di modificare quella “cultura” politicante più che ricevere una certissima sconfitta in un’azione diretta a recuperare gli uomini che la esprimono.
Buona giornata
Bella definizione: “Civiltà e visione del mondo”. Due cose che sembrano uguali ma sono diverse.
” Noi andiamo…”, “A noi interessa…”
Vorrei capire “Noi ” chi?
I cittadini tutti o un gruppo politico già costituito o magari da costituire.
E poi la cultura politica predominante, in atto, è quella del fare, magari senza copertura finanziaria, priva di confronto, sorda a qualsiasi osservazione e, ogni tanto, senza la necessaria trasparenza.
Il cittadino dice: ” ha asfalto la strada e lo voto”, “ha realizzato la rotatoria e gli do il consenso” . Questa è la realtà.
Caro “Italiano stanco”, comincio con il dirLe che comprendo la sua stanchezza perché anche io lo sono, anche se tento di reagire come, tutto sommato, sta facendo lei reagendo al mio scritto. Ho usato il noi maiestatis al post del più assertivo “io”, per essere più cortese, ma forse per nascondere meglio la mia solitudine. Quindi quel noi non è la espressione di un gruppo politico costituto o da costituire, come tutti pensano ogni volta che si parla di elezioni ma semplicemente il mio pensiero che esprimo nella speranza che si possa innescare una sana dialettica, un sano confronto in sostituzione di quello che nell’articolo definisco “due stupidità, tra Potere ed Opposizione, che si rincorrono”. Io voglio andare oltre tutto questo non volendo rincorrere anche io la stupidità, ecco perché, considerato che il Potere svolge la sua funzione storica di perpetuarsi con l’arroganza della sua forza (e nel fare questo obbedisce ad un istinto primordiale), esprimo il mio più profondo disappunto nei confronti dell’opposizione politica e partitica e da un po’ di tempo anche quella culturale, che dimostra la sua assoluta incapacità e mediocrità che meglio definirò nel mio prossimo articolo che ho intitolato “Modica: Potere onnipotente ed Opposizione… “da chiacchiericcio”.
Buona giornata