
Con un avviso pubblicato nel sito del Comune, il Sindaco, in esecuzione di una norma regionale sulla cosiddetta “Democrazia partecipata”, invita i cittadini ad esprimere il loro gradimento su sei proposte di interventi nella città che la Giunta ha preventivamente deciso.
“Abbate – spiega Vito D’Antona di Sinistra Italiana (nella foto) -, dopo quattro anni nei quali non ha applicato la normativa, costringendo il Comune a restituire alla Regione Siciliana la cifra di 132.364,18 euro, l’anno scorso, in tutta fretta, ha fatto approvare un regolamento al Consiglio Comunale ed avviato la procedura.
Ancora una volta, come le finte inaugurazioni alle quali abbiamo assistito in queste settimane, ci troviamo però di fronte ad una finzione di partecipazione democratica.
La legge, infatti, dispone che il regolamento deve tenere conto che “ .. ogni cittadino o gruppo di cittadini .. può presentare un progetto .. e che la valutazione dei progetti spetta alla cittadinanza”.
Il regolamento che disciplina la procedura, approvato ad ottobre del 2020 soltanto dalla maggioranza che sostiene Abbate, con un ritardo di ben sei anni dopo l’emanazione della legge, invece, oltre che illegittimo, mortifica il concetto stesso di partecipazione, dato che esso si limita soltanto a concedere la possibilità ai cittadini di esprimere un “gradimento” a scelte e conseguenti progetti già decise dall’amministrazione comunale.
Riteniamo – conclude D’Antona – per ragioni di legittimità e per motivi di opportunità, che l’amministrazione comunale ritiri l’avviso e sottoponga al Consiglio un regolamento conforme alla normativa e che, come vuole la legge, garantisca il diritto dei cittadini a formulare proposte e a non subire scelte calate dall’alto.
Purtroppo per Abbate in questo caso, l’allergia politica che manifesta verso la partecipazione dei cittadini alle scelte per la comunità, trovano un freno nella legge della Regione”.