Diversi leader mondiali hanno condannato l’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moïse (la first lady Martine è in gravi condizioni in un ospedale di Miami) avvenuto ieri stamattina per mano di individui armati, nella residenza privata di Port-au-Prince. Uno dei primi leader a condannare l’assassinio è stato il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, che ha chiesto venga trovata una via d’uscita alla violenta crisi che il Paese sta attraversando. “Condoglianze alla sua famiglia e la nostra solidarietà al popolo haitiano” ha detto Sanchez. Dal Messico, il Segretario agli Esteri, Marcelo Ebrard, ha confermato l’omicidio tramite il suo ambasciatore Jesús Valdes e ha invitato a condannare le violenze nel Paese. “Il Messico esprime le sue condoglianze al popolo haitiano e ribadisce la sua ferma condanna della violenza”, ha affermato Ebrard. Nella sua conferenza mattutina, anche il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, ha deplorato il crimine commesso nei confronti del presidente haitiano. Da parte sua, anche il presidente della Colombia, Iván Duque, ha espresso il suo rifiuto all’assassinio di Jovenel. Duque lo ha definito un atto codardo e pieno di barbarie contro il popolo haitiano. “La nostra solidarietà alla nazione sorella e alla famiglia di un grande amico della Colombia”, ha aggiunto. Mentre il senatore della Repubblica Dominicana, Santiago Zorrilla, ha detto che il rientro in sicurezza del personale diplomatico consolare ad Haiti è di “urgente necessità”. Inoltre, ha indicato che è necessario “proteggere tutti i dominicani che vi risiedono, di fronte alla minaccia rappresentata da questa grave situazione”.