La Sicilia inaugura oggi, prima in Italia, la stagione 2021 dei saldi estivi. Ogni famiglia, secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, spenderà in media nell’isola 152 euro (49 euro pro capite) per l’acquisto di capi scontati, per un valore complessivo di circa 130 milioni di euro. Si stima che le famiglie che acquisteranno in saldo, sempre in Sicilia, saranno 1,2 milioni. La possibilità di acquistare in saldo durerà sino al 15 settembre. “La Sicilia – commenta il presidente regionale Confcommercio, Gianluca Manenti – apre per prima questa stagione grazie anche ai buoni uffici dell’assessorato regionale alle Attività produttive guidato da Mimmo Turano che ha recepito le legittime istanze delle associazioni di categoria. Cosa possiamo dire se non che dopo l’annus horribilis c’è l’auspicio, da parte di tutti, che riparta la corsa allo shopping? C’è voglia di libertà e, soprattutto, di ritorno a una nuova normalità. I saldi estivi rappresentano un’occasione importante per recuperare il tempo perduto e rinnovare il guardaroba per le vacanze, acquistando anche a prezzi convenienti. L’attesa, a dirla tutta, è di concretizzare consumi in crescita rispetto allo scorso anno e anche di una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità, dopo il forzato ricorso al web”.
Confcommercio Sicilia ricorda, per ulteriore chiarezza, la differenza tra vendite di fine stagione (i cosiddetti saldi), vendite promozionali e vendite di liquidazione. Queste ultime si differenziano dalle prime due perché possono essere effettuate solamente se sussistono determinate condizioni, quali: cessione dell’azienda; chiusura dell’attività commerciale; ristrutturazione o rinnovo dei locali; trasferimento dell’azienda in altro locale. Occorre, inoltre, informare il Comune di competenza prima di svolgere una vendita di liquidazione. È il Comune stesso, infatti, che dovrà verificare se l’attività che ha avanzato richiesta di liquidazione si trova nelle condizioni sopra elencate per potere procedere alla vendita correttamente. Le vendite promozionali, invece, a differenza dei saldi che hanno carattere stagionale e riguardano i prodotti invenduti, non sono vincolate a particolari mesi dell’anno, seppur il loro svolgimento deve avvenire per un periodo di tempo limitato. Le direttive che riguardano le vendite promozionali sono dettate dalla Regione, che ne disciplina lo svolgimento con lo scopo di distinguerle dai saldi.
- 11 Dicembre 2024 -