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Modica e il servizio di riscossione coattiva

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Con la deliberazione   del 18 giugno scorso, l’amministrazione di Modica ha deciso di affidare, mediante gara, il servizio di riscossione coattiva delle entrate comunali a carico dei cittadini (Imu, Tar, Tasi, Cosap, canoni idrici, ecc.).

“Dopo avere deliberato la procedura di gara per il supporto all’ufficio tributi nell’aprile 2015, Abbate, già a novembre dello stesso anno, ci ripensava, annullava la delibera e affidava in maniera diretta e senza gara il servizio ad un consorzio sul quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione nel 2019 ne accertava la mancanza dei requisiti e con il quale in tutta fretta il Comune ha dovuto rescindere il contratto – fa rilevare Vito D’Antona di Sinistra Italiana -.   Il tempo ci ha dato ragione: nel 2015 e nel 2016, con ben tre interrogazioni ed una richiesta di chiarimenti al Segretario Generale ed al Collegio dei Revisori dei Conti del tempo, abbiamo sostenuto, senza essere ascoltati, le nostre perplessità sugli atti allora adottati.

Ci sono voluti ben otto anni perché Abbate si decidesse, dopo soluzioni pasticciate, ad organizzare il servizio, forse perché incalzato adesso dalla Corte dei Conti, che proprio in questi giorni chiede conto e ragione della irrilevante, fallimentare e insufficiente attività di lotta all’evasione, costruita in tutti questi anni su logori e ripetitivi slogan elettorali e propagandistici.

Il 24 luglio 2017, in piena amministrazione Abbate, infatti la Corte dei Conti – aggiunge D’Antona – tra i rilievi critici che la portava all’intimazione a deliberare il dissesto, riteneva esserci una bassa capacità di riscossione dei crediti; oggi, secondo il bilancio 2019, recentemente approvato, in modo preoccupante la riscossione dei crediti si blocca soltanto all’8%, a fronte di un totale di crediti per 143 milioni di euro, di cui ben 80 milioni di dubbia esigibilità..

Inoltre abbiamo un disavanzo di amministrazione di oltre 76 milioni di euro, una anticipazione di cassa di oltre 28 milioni di euro, di cui, al 31 dicembre 2019, 17 milioni da restituire.

Questi che dovevano essere gli anni del risanamento vero, Abbate, invece li ha sprecati determinando una situazione finanziaria del nostro Comune ormai compromessa, il cui costo graverà sui cittadini, per l’arroganza e la superficialità con la quale è stata caratterizzata la sua attività”.

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