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Territorio, Marino: “Ragusa ancora senza un progetto culturale”

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Nel corso di una delle periodiche riunioni del Direttivo cittadino di Territorio, la responsabile del settore scuola e cultura, Elisa Marino, ha sollevato l’allarme per lo strano immobilismo che avvolge la cultura e il settore culturale a Ragusa.
“Una situazione generale che lascia numerose perplessità – ha dichiarato la Marino – dall’insediamento di questa giunta non c’è un progetto culturale, se non annunciato con iniziative diverse che, alla fine non hanno avuto sbocchi. Vero è che l’anno di emergenza pandemica può avere rallentato alcuni programmi, ma il periodo di forzata inattività doveva servire per mettere a punto programmi e iniziative, in vista della riapertura, mettendo a disposizione un progetto culturale anche solo per i ragusani e gli allievi delle scuole di ogni ordine e grado.”
Continua nelle sue considerazioni l’esponente di Territorio: “A cosa vale arruolare un buon assessore alla cultura se tutto resta al palo e la stessa non può esplicare competenze e inventiva ? La situazione è davvero preoccupante e sappiamo che poche sono le colpe dell’assessore, ma occorre intervenire a 360°, perché, ovunque rivolgiamo l’attenzione, c’è il nulla, come progetti e come iniziative.”
“Un quadro desolante: l’iniziativa madre doveva essere quella dell’Ecomuseo, ad eccezione del sito, non abbiamo visto nulla, se ne parla a proposito di Castello di Donnafugata o di Vallata Santa Domenica, ma si comprende che la macchina stenta a partire. Di Ibla si parla non per la valorizzazione del suo ingente patrimonio artistico-architettonico ma per parcheggi, dehors, viabilità e problemi della ristorazione, nulla per rilanciare le presenze turistiche, nulla per la cultura.
Si cerca di fare del Castello di Donnafugata il perno delle leve turistiche e culturali, ma c’è solo grande sfoggio di eloquio e di cultura, ma la sostanza è poca. Scarsa promozione per il Museo del Costume, stanze lasciate al loro destino, parco in totale abbandono, progetti di musei esterni e strutture interne tutti da verificare.
Il Museo Archeologico ancora chiuso, senza dire di chi sono le responsabilità del mancato avvio dei lavori per i requisiti di sicurezza, ma dal Comune non si leva nessuna voce per portare all’attenzione le cause dei ritardi: ci si diverte con la Vallata Santa Domenica e con Cava Gonfalone, ma l’attività pare circoscritta a identificare chi dovrà gestire i siti, di apertura non se ne parla.
Si è parlato dei locali dell’Opera Pia, anche là tutto fermo, si doveva valorizzare la biblioteca e l’utilizzo funzionale della sua struttura, non se ne sa nulla.
Tutto resta irrisolto, siti culturali, gestione e controllo delle strutture, ogni tanto si fa un bando ma, forse, come dicono, nessuno risponde.
Non si è riusciti nemmeno a produrre qualcosa in digitale sul nostro patrimonio, in funzione educativa per i giovani locali e promozionale all’esterno, anche la cultura che potrebbe essere seguita da casa, fa ormai parte del letargo di questa amministrazione per la quale, forse, il lockdown, le restrizioni, le chiusure diventano giustificativi delle inefficienze.”
E, alla fine, delle considerazioni Elisa Marino si lascia andare ad un interrogativo: “Ma poi, gli uomini e le donne di cultura, senza i quali è impossibile fare e produrre cultura, dove sono ?”

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