Servono un cambio di passo e una prospettiva certa e ravvicinata di riapertura. Confcommercio provinciale Ragusa rilancia l’intervento di Fipe indirizzato direttamente al premier, Mario Draghi, con una lettera-appello in cui viene “scolpito” che “va consentito al settore di contribuire ad una vita più sana del Paese”. “D’altronde le imprese della ristorazione e dell’intrattenimento, quelle rimaste – è sottolineato da Fipe – sono reduci da 160 giorni di chiusure forzate, che peraltro hanno causato danni gravissimi all’occupazione e si apprestano a subire i danni di un’ennesima festività senza ristoranti”. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe, la zona rossa a Pasqua, in provincia di Ragusa, provocherà infatti un danno sino a 1 milione di euro, mentre lo stop di Pasquetta causerà un ulteriore danno da 600mila euro. “Per questo, Fipe – spiega il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – sottolinea che ristori, indennizzi, moratorie, sostegno alla liquidità, ammortizzatori sociali, insieme a sgravi fiscali adeguati e urgenti, sono necessari per l’economia del Paese. Ma non bastano per ripartire: per questo bisogna permettere alle imprese di restate aperte, almeno a quelle che possono garantire maggiore sicurezza e il necessario distanziamento grazie alla disponibilità di spazi. Perché non consentire, anche con protocolli di sicurezza rafforzati, il servizio serale nelle regioni in area gialla e il servizio fino alle 18 nelle regioni in area arancione? Ecco, sono questi gli interrogativi che rivolgiamo al Governo nazionale e rispetto a cui il comparto si attende delle risposte specifiche”.
- 4 Ottobre 2024 -