1.Immacolata Zabatti madre, moglie, maestro d’arte. Raccontaci i tuoi esordi.
Ho sempre respirato in famiglia la passione per l’arte, mio padre era musicista, s’era diplomato all’Istituto Statale D’Arte di Grottaglie anche se poi non ha dato seguito alle sue passioni artistiche, mio nonno costruttore progettava edifici pubblici e privati. Ricordo la mia infanzia tra le pergamene tracciate dai pennini a inchiostro di china nero che il nonno usava per disegnare. Il contesto mi porta a sviluppare una spiccata personalità creativa e la passione per l’arte in tutte le sue forme ed espressioni. Quindi la passione per l’arte ha sempre fatto parte della mia vita. Solo dopo diversi anni dedicati alla famiglia ho deciso di partecipare ad alcune mostre, in principio per lo più locali, poi sempre più lontane dalla mia provincia, questo mi ha permesso d’ incontrare e farmi conoscere da critici e galleristi dando il via alla mia carriera.
2.Quanto il tuo territorio incide sulla tua ispirazione?
Io vivo e lavoro a Grottaglie, un delizioso paese della provincia di Taranto, noto per le sue ceramiche.
All’inizio della mia carriera artistica ho rappresentato paesaggi salentini, perché il mio territorio con le sue campagne, gli ulivi, i muretti a secco, le masserie e i trulli sono stati fonte d’ispirazione.
Con il passare degli anni ho voluto dare un’interpretazione personale quando dipingo gli ulivi secolari, come se ogni tronco raccontasse una storia e io metto in evidenza i personaggi con cromie particolari rendendoli quasi surreali.
Ho trattato in seguito tante tematiche, da quelle sociali a quelle spirituali. Di recente mi sono fatta ispirare ancora una volta dal mio territorio, ho voluto realizzare una collezione dedicata alla Magna Grecia alcuni pezzi dedicati ai primi insediamenti dei Greci nel territorio Jonico.
3.Può il talento essere la sola carta vincente oppure occorre lo studio?
Sicuramente lo studio è importante ma quello che determina la riuscita dell’opera è l’ispirazione, la fantasia e il riuscire a trasmettere emozioni. Tutto questo nessuna scuola, nessun maestro d’arte lo può insegnare.
4.Racconta come nasce ogni tua opera?
Alcune volte realizzo opere che mi sono commissionate, ci sono diversi fattori che suscitano la mia attenzione, di solito nascono da una tematica che mi ha emozionato. In ogni caso ricerco, mi documento ma poi la parte conclusiva dell’opera si completa nella mia mente, è lì che prende forma.
5. Preferisci il figurativo o l’astratto?
Ho sempre preferito il figurativo, nel tempo ho avvertito l’esigenza di ricercare un nuovo stile tecnico espressivo, affrontare il discorso artistico mediante diversi linguaggi pittorici, sia da un punto di vista stilistico alternando figurativismo ed astrattismo. Quindi dal 2012 dimostro la mia creatività con opere informali anche se non ho mai abbandonato il figurativo.
6.Quali tecniche hai sperimentato e quali prediligi?
Mi sono cimentata in diverse tecniche, il carboncino, le sanguigne, l’acquerello, le chine, l’acrilico e poi l’olio che sicuramente è la tecnica che prediligo.
7.Tra le esperienze espositive finora avute, quale è stata la più prestigiosa?
Difficile stabilire quale, ognuna ha avuto la sua importanza il suo peso. Le mostre e i premi all’estero: al MEAM (Museo Europeo d’Arte Moderna) di Barcellona, al Palazzo della Cultura di Stoccarda, Galleria Espace Christiane Peugeot Parigi, Französische Friedrichstadrkirche Berlino, Galleria Brik Lane Londra, Galleria Pintér Budapest, Systema Gallery OSAKA, sicuramente sono state una importante opportunità per far conoscere la mia arte a un vasto pubblico con diverse visioni dell’arte. Nella mia nazione L’ Italia, la culla della cultura e dell’arte, ho avuto il privilegio di esporre in tante location prestigiose, anche se mi ha fatto piacere mostrare la mia arte nei piccoli borghi, perché l’arte deve raggiungere tutti.
Una delle mostre recenti più importante è stata esporre alla 77 esima Mostra del cinema di Venezia 2020 all’interno dell’Hotel Excelsior – Lido di Venezia in occasione della presentazione del film “Free Liberi”, una mia opera è stata selezionata e inserita nella scenografia del film. Sicuramente le più emozionanti sono le esposizioni fatte nel mio territorio, perché circondata dagli affetti più cari.
8. Progetti professionali?
Purtroppo da un anno con la pandemia del Covid che ha travolto le nostre vite, stiamo vivendo un periodo d’ incertezze. Nel 2020 avevo in progetto diverse mostre che ho dovuto rimandare a quando saremo liberi da questo flagello. Nel 2021 mi hanno richiesto delle collaborazioni per l’uso di alcune mie opere per varie copertine di libri e pubblicazioni su importanti cataloghi d’arte.
9.Credi nella contaminazione tra arte e letteratura?
Da tanti anni frequento diverse associazioni culturali, dove ho avuto modo di conoscere diversi scrittori, poeti, musicisti e artisti; negli ultimi anni si sono susseguiti scambi culturali e collaborazioni con alcuni poeti, che hanno scelto alcune mie opere per le copertine di diverse pubblicazioni letterarie, alcuni di loro hanno composto poesie ispirandosi alle mie opere.
Quindi sì, credo fortemente nella contaminazione tra arte e letteratura, me lo dimostrano tante volte in questi anni gli amici poeti, quando guardano per la prima volta una mia opera e dopo qualche giorno mi fanno leggere una poesia nata dalle emozioni che hanno percepito osservando un mio dipinto.
10.Può l’arte fissare il nostro tempo o è talmente liquido che non lascerà traccia?
Sono convinta che l’arte fissa la nostra contemporaneità, questo avviene quando l’artista rappresenta nelle sue opere tematiche sociali della realtà contemporanea. Io ho trattato tematiche che mi coinvolgevano emotivamente: la violenza sulle donne, la tragedia dell’immigrazione e la disperazione dei popoli coinvolti in scenari di guerra. Di recente ho realizzato un’opera dedicata al personale sanitario per il loro impegno nella cura della pandemia che ha travolto le nostre vite. Sento che sia giusto lasciare traccia per le future generazioni e l’arte è sicuramente un linguaggio del tempo.
Claudia Piccinno
1 commento su “Immacolata Zabatti e il suo mondo pittorico..di Claudia Piccinno”
Un’interessante intervista da cui emerge sintonia tra due anime (Claudia Piccinno e Immacolata Zabatti), che si comprendono e completano e dalle cui parole si evince che può esserci connes-sione tra varie espressioni d’arte e letteratura.